Elena Santarelli, ospite di Paolo Bonolis nella seconda puntata di La stanza del medico, ha parlato delle deliranti accuse, rispetto al tumore del figlio Giacomo, fatte girare sul web dai no vax. Cosa hanno sostenuto? Che la conduttrice televisiva abbia fatto ammalare il figlio con i vaccini.
Mentre il mondo aspetta con ansia l'arrivo di un vaccino che ci tiri fuori da questo delicatissimo momento storico, esiste ancora un gruppo di no vax che spesso mette in giro voci calunniose. Lo ha raccontato ieri Elena Santarelli nella puntata de 'La stanza del medico', la nuova trasmissione di Paolo Bonolis trasmessa in streaming sui canali di SDL TV. La conduttrice televisiva e il marito, l'ex calciatore Bernardo Corradi, hanno un figlio di quasi undici anni, Giacomo, al quale era stato diagnosticato un tumore. Elena ha parlato delle assurde teorie dei no vax e delle voci che mettono in giro rivelando: "Gira la voce che mio figlio ha preso il tumore perché l'ho vaccinato. Per farti capire quanto diventa assurdo il linguaggio delle persone nei confronti di un genitore che in questo momento sta affrontando una malattia".
La conduttrice, modella e autrice del libro 'Una mamma lo sa' ha spiegato che la presenza di bambini non vaccinati rende difficile il ritorno a scuola dei loro coetanei ammalati: "Purtroppo, in questo percorso, ho conosciuto molte mamme disperate perché non potevano mandare i propri figli né all'asilo né a scuola - ha detto - In alcuni casi, i bambini malati di cancro possono tornare alla loro vita ma questo è possibile solo se le persone che ti circondano sono vaccinate".
Paolo Bonolis conduce il suo formato con Roy de Vita, il chirurgo plastico napoletano ha voluto dire la sua sui vaccini: "le argomentazioni dei no vax sono basate sulla pericolosità dei vaccini e sulla loro inutilità. Parlano di speculazione economica da parte dei grandi gruppi farmaceutici che hanno grandi guadagni dai vaccini. È indubbiamente vero che questo possa essere vero. Ma il resto non è accettabile". De Vita ha precisato anche il motivo per cui si firma il consenso tra paziente-medico: "perché facciamo firmare il consenso? Perché il paziente deve prendere coscienza del fatto che ci sono dei rischi rispetto a quello che si fa. Nessuna pratica medica e chirurgica è esente da rischi. Si è creato un rapporto di sfiducia assoluta tra medico e paziente - ha spiegato il chirurgo aggiungendo - se io ti faccio firmare quel foglio e tu per qualche motivo mi denunci, mi puoi anche dire che io non ti ho informato su niente di quello che accadeva, anche delle banalità. Con quel foglio firmato, sono responsabile di un atto medico, non mi sgrava dalla mia responsabilità, però non è pensabile fare qualsiasi pratica senza che ci sia il consenso".