Uscito sia nelle sale che su Netflix nel 2021, È stata la mano di Dio ha confermato il valore di Paolo Sorrentino come regista, e lo ha avvicinato nuovamente all'Oscar. Il valore di questa pellicola risiede nel viaggio che intraprende il suo protagonista, accompagnato da momenti topici in cui realizza quello che vuole fare della sua vita. Proprio in uno di questi lo ascoltiamo dire una fase chiave della storia, recentemente pubblicata anche sul canale You Tube di Netflix sotto forma di short, che sembra sia riuscita a emozionare tutti gli spettatori.
"La vita, ora che la mia famiglia si è disintegrata, non mi piace più. Non mi piace più. Ne voglio un'altra, immaginaria, uguale a quella che tenevo prima. La realtà non mi piace più. La realtà è scadente. Ecco perché voglio fare il cinema, anche se avrò visto al massimo tre o quattro film", dice Fabietto Schisa (Filippo Scotti) durante uno dei monologhi più importanti di È stata la mano di Dio, rivelando quello che ha dentro e le ragioni che lo porteranno a prendere la strada del cinema. Così Paolo Sorrentino ci offre un momento sia toccante che estremamente personale del suo piccolo protagonista, fondamentale per comprendere anche qualcosa in più sulla stessa pellicola.
È stata la mano di Dio: Robert De Niro e la lettera d'amore per il film di Paolo Sorrentino
Ambientato nella Napoli degli anni '80, È stata la mano di Dio racconta la storia di un ragazzo che ha l'occasione di vivere uno dei sogni più grandi degli amanti del calcio, quando Diego Maradona arriva nella sua città. Questa grande gioia, però, si accompagnerà a una tragedia inaspettata. Vi ricordiamo che potete trovare il film di Sorrentino su Netflix.