Lo showman, che amava definirsi 'il giornalaio più famoso d'Italia', si è spento questa mattina al San Raffaele di Milano dove era ricoverato da tempo per gravi problemi cardiaci.
Addio Gianfranco Funari: il presentatore e showman, una delle figure più importanti della nostra televisione - soprattutto quella più urlata e litigiosa - si è spento questa mattina all'ospedale San Raffaele di Milano.
Nato a Roma nel 1932, Funari aveva iniziato a lavorare prima come rappresentante di acque minerali, poi come croupier e successivamente come cabarettista: nel '69 infatti debuttò al mitico Derby di Milano, che ha lanciato affermate star della comicità nostrana come Renato Pozzetto e Teo Teocoli e l'anno successivo iniziò la sua lunga e controversa carriera televisiva accanto a Raffaele Pisu nel programma La domenica è un'altra cosa. Fu soltanto dieci anni dopo però, che iniziò ad affermarsi come precursore di una televisione più diretta e aggressiva: prima con un programma di Telemontecarlo, Torti in Faccia - che fu anche proposto alla RAI, senza successo - e successivamente con Aboccaperta, che nel 1984 ebbe un grande consenso di pubblico .
Nel 1987 iniziò a condurre Mezzogiorno è, un programma di RaiDue che però fu chiuso tre anni dopo per polemiche nate tra il conduttore e i vertici della televisione di stato - che non avevano gradito un invito in studio fatto da Funari a Giorgio La Malfa. A quel punto Funari approdò alla Fininvest con Mezzogiorno Italiano, che andò in onda su Italia Uno agli inizi degli anni '90, ma negli anni successivi, in seguito a contrasti con Silvio Berlusconi, fu costretto ad abbandonare definitivamente le televisioni nazionali, e iniziò a condurre programmi su emittenti minori tra cui Odeon TV, per la quale condusse la celebre L'Edicola di Funari, e poi Antenna 3 Lombardia, dove conobbe la sua seconda moglie, Morena Zapparoli, che gli è stata accanto fino alla fine.
Negli ultimi anni è stato protagonista di tantissimi dibattiti televisivi, e si è distinto per le numerose interviste a personaggi come Piergiorgio Welby, ma è stato anche tra gli interpreti di alcune fiction e drammi teatrali, tra cui il Candido di Voltaire e il Re Lear diretti da Andrea Liberovici. Memorabili alcune sue apparizioni in talk show come Il senso della vita, nei quali, nonostante fosse già malato, continuava ad imporsi con la consueta, ruvida franchezza che ispirò una spassosa e irresistibile imitazione di Corrado Guzzanti.
Lo scorso anno, dopo un lungo periodo di assenza dalle tv nazionali, Funari tornò a condurre un nuovo programma su RaiUno, quell'Apocalypse Show nel quale era affiancato da Esther Ortega e Fabio De Luigi, e che si rivelò un flop clamoroso.
All'inizio di quest'anno - dopo la sospensione della sua ultima trasmissione su Odeon Tv, per la campagna elettorale - le condizioni di salute di funari si erano aggravate e il conduttore era stato ricoverato al San Raffaele, dove si è spento questa mattina per gravi problemi cardiaci e respiratori.