Il 2024 è già stato un anno importante per i fan di Dune. Alla fine di febbraio è uscito l'attesissimo Dune - Parte Due di Denis Villeneuve, un esaustivo adattamento della seconda parte del romanzo di Frank Herbert.
Dopodiché è arrivata la notizia che il regista canadese è effettivamente al lavoro su una Parte Tre, che dovrebbe adattare il romanzo successivo Dune: Messiah. E non è tutto: prima della fine dell'anno vedremo anche Dune: Prophecy, la serie in streaming in sei parti che racconta le origini dell'ordine Bene Gesserit, approfondendo la storia alla base del vasto universo di Herbert.
La serie - che è stata a lungo sviluppata in varie forme - non vede più il coinvolgimento diretto di Villeneuve e dello sceneggiatore di Dune Jon Spaihts. Ma, come ha confermato il produttore esecutivo Jordan Goldberg a Empire, è assolutamente ambientata "nello stesso universo" dei film di Villeneuve. Il debutto è previsto su HBO il 17 novembre prossimo, mentre in Italia arriverà su Sky e in esclusiva in streaming su Max il giorno successivo.
"Sentiamo di dover seguire l'essenza di ciò che Denis ha realizzato. Lui ha impostato il tono". E come per i film di Villeneuve, dovremo aspettarci un mix di generi in piena regola: "Oltre agli intrighi politici, c'è anche una grande parte di spionaggio", ha spiegato Goldberg. "Ma anche tantissima azione e avventura. C'è una storia d'amore. E ciò che è davvero eccitante per me è che avremo anche un sacco di roba horror".
Dune: Prophecy, Emily Watson: "Non sarà infantile come Star Wars"
Sebbene Prophecy si svolga molte migliaia di anni prima dei film di Dune ("Ci piace dire che questa serie è ambientata 10.000 anni prima di Cristo. Ovvero, 'prima di Chalamet'", ha scherzato la star Emily Watson), ci si aspetta che abbia comunque un aspetto e un'atmosfera legati ai film usciti sul grande schermo.
Anche la tecnologia e gli accessori non saranno molto diversi, data la natura della storia di Dune. "Durante le Guerre delle Macchine, gli esseri umani hanno combattuto contro i computer, l'intelligenza artificiale e tutti i tipi di cose che oggi ci affrettiamo a sviluppare", ha raccontato la co-showrunner Alison Schapker. "Dune immagina come sarebbe se si verificasse lo scenario peggiore e gli esseri umani dovessero ricostruire tutto daccapo dopo essere arrivati quasi sull'orlo dell'estinzione. Quindi la tecnologia è stagnante, i computer sono proibiti. Si ottiene una sorta di futurismo neo-feudale e fantascientifico che ci dà la possibilità di sviluppare una trama incredibile".