Al via domani, venerdì 18 ottobre e fino al 28 ottobre a Roma, la diciottesima edizione del MedFilm Festival, la più antica kermesse cinematografica della Capitale, fondata e diretta da Ginella Vocca, che rinnova l'appuntamento con i protagonisti del Cinema del Mediterraneo. L'inaugurazione di domani - a entrata gratuita fino a esaurimento posti - si terrà a partire dalle ore 20:00 presso l'Auditorium Conciliazione (Via della Conciliazione, 4) con la Cerimonia di Apertura e la proiezione in anteprima italiana del lungometraggio Noor, di Çağla Zencirci e Guillaume Giovanetti, proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano. Girato in Pakistan, lungo la strada del Karakoram, attraverso le montagne, Noor racconta una storia vera, una favola on the road, su un uomo in cerca dell'amore e di una nuova identità, sullo sfondo della Khusras, la comunità transgender pakistana. Prima della proiezione del film, la consegna da parte di Caterina D'Amico, direttrice della Casa del Cinema, del Premio Koinè a Carlo Freccero, già direttore di Rai 2 e presidente di Rai Sat, attuale direttore di Rai 4, osservatore attento della complessità contemporanea, scopritore di giovani artisti, innovatore dei linguaggi della comunicazione, sperimentatore e pioniere di una televisione dai confini fluidi.
Il Medfilm Festival 2012 presenta un cartellone di 86 pellicole, provenienti da 40 Paesi, tra lungometraggi, documentari e cortometraggi che saranno proiettati, spesso accompagnati dai rispettivi registi e interpreti, alla Casa del Cinema, all'Istituto Cervantes e, per le serate di apertura e chiusura, con relative premiazioni, all'Auditorium Conciliazione. Paesi ospiti d'onore di questa diciottesima edizione, per la sponda nord del Mediterraneo, la Slovenia, mentre la sponda sud è raccontata da Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Turchia e Libano, Paesi con cui il MedFilm ha stretto le alleanze più forti nel corso di 18 anni di lavoro, e da cui arrivano testimonianze dirette della Primavera Araba a un anno di distanza dal suo inizio. A più di un anno dalla primavera araba, infatti, il Medfilm indaga sul "dopo". Gli autori della sponda sud, abbandonando eccitazione ed entusiasmi della rivoluzione, inquadrano spaccature, luci e ombre della società araba. Il cinema approfondisce le contraddizioni e sottolinea gli smarrimenti che arrivano dai laboratori di democrazia che fervono nel Nordafrica sino all'incendiata Siria. I film selezionati sono la testimonianza della ventata di libertà di un movimento che, non interrotto e lontano dal concludersi, invoca e cerca un cambiamento vigile e militante, che possa preservare le caratteristiche di unicità e di diversità proprie di ognuno dei Paesi dell'area Nordafricana.
Tra gli ospiti attesi del festival, il regista sloveno Damjan Kozole, che riceverà il Premio alla Carriera durante la serata di chiusura, l'attrice iraniana Leila Hatami, già nel Premio Oscar Una Separazione, che presenterà l'ultimo film di cui è protagonista, The last step. Ma anche il regista sloveno Jan Cvitkovic, già vincitore del Premio Opera Prima al Festival di Venezia nel 2001 e del Festival di Torino nel 2005, che al Medfilm presenta il suo ultimo lungometraggio, Archeo. Tra gli ospiti italiani, Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, già acclamati autori del documentario L'orchestra di Piazza Vittorio, che al Medfilm presenteranno Le cose belle, quattro vite a confronto nella Napoli piena di speranza del 1999 ed in quella paralizzata di oggi. Tra i film, si segnalano J'enrage de son absence, diretto dall'attrice Sandrine Bonnaire e l'anteprima italiana di Oltre le colline di Cristian Mungiu (dal 31 ottobre in sala distribuito da BIM), vincitore all'ultimo festival di Cannes del Premio per la miglior sceneggiatura e l'ex-aequo del Premio per l'interpretazione femminile.