Diego Armando Maradona è stato ricordato da Alessandro Siani a Verissimo: il comico napoletano ha rivelato che, durante uno spettacolo al San Carlo, incoraggiò il calciatore, che era timoroso di dover affrontare il pubblico durante una serata in suo onore.
Diego Armando Maradona è morto un anno fa e le iniziative per ricordare quello che molti considerano il più grande calciatore di tutti i tempi sono state molteplici. Ieri allo stadio di Napoli, che da qualche tempo porta il nome del calciatore argentino, è stata svelata una statua in bronzo a grandezza naturale di Maradona, tra il pubblico presente alla cerimonia c'era anche Alessandro Siani che poi ha assistito alla partita accanto a Nino D'Angelo e Gigi D'Alessio.
Il comico napoletano questa settimana è stato tra gli ospiti di Verissimo, il programma condotto il sabato e la domenica pomeriggio da Silvia Toffanin su Canale 5. Tra i vari argomenti toccati durante l'intervista c'è stato un ricordo di Diego Maradona, con cui Siani ha condotto una serata al Teatro San Carlo nel gennaio del 2017. Parlando di quell'evento, dedicato al campione argentino, Siani ricorda "Con Diego organizzammo uno spettacolo al Teatro San Carlo. Era lui che raccontava la sua vita. Mi ricordo che 5 minuti prima di andare in scena andai a salutarlo in camerino. Entrai e Diego aveva gli occhi spaventati, aveva paura di affrontare il pubblico. Mi disse: 'Ale, ma ce la faccio?'. Io là vidi la sua fragilità. Era un uomo che non voleva deludere la gente, e alla fine è riuscito nel suo intento".
Ricordando il periodo in cui Maradona ha giocato nel Napoli, regalando alla città due scudetti, Alessandro ha detto alla Toffanin "Diego ci ha resi felici, è una delle cose più incredibili, ha insegnato a noi napoletani la vittoria, un popolo che ha sempre avuto difficoltà, ha sempre subito tanto, anche inspiegabilmente". Secondo il comico napoletano il calciatore è riuscito a cambiare il modo di pensare della città partenopea "Maradona è stato disarmante, è arrivato lì e ha cambiato il DNA di un popolo. È stato unico e sempre vicino alla gente, questa la sua forza".