Coronavirus: come gli anime hanno aiutato un giovane cinese a superare la malattia

Un ragazzo cinese di 21 anni, guarito dal Coronavirus, ha raccontato che, nei momenti peggiori, a dargli forza è stata la sua serie anime preferita e la voce della doppiatrice Ayaka Ohashi.

Un racconto ai tempi del Coronavirus quello raccolto dal Guardian e che ha per protagonista un giovane cinese fan degli anime giapponesi, ammalatosi intorno alla metà di gennaio e ora in via di completa guarigione.

Lui si chiama Tiger Ye, ha 21 anni, e il 17 gennaio, quando ad un'Italia ora chiusa in casa la Covid-19 sembrava ancora un incubo lontanissimo, cominciava a sentire i primi sintomi della malattia, che ha così descritto: "Tutti i miei muscoli sono diventati doloranti. Forse avevo un po' di febbre ma non così alta da farmi preoccupare. A ripensarci lo trovo spaventoso perché sia la mia casa sia la scuola di lingue dove studio il giapponese si trovano in un raggio di 5 km dal mercato del pesce di Wuhan".

Ye ha pagato quella vicinanza nei giorni successivi: "Al 26 gennaio alzarsi dal letto era diventato estremamente difficile, tremavo dal freddo. Sentivo di avere la febbre alta, e infati era a 39. Già la sera, però, la febbre era sparita: era stato come aver fatto un viaggio all'inferno ed essere tornato. Il periodo tra il 21 e il 26 gennaio è stato il peggiore, tossivo così tanto che mi facevano male lo stomaco e la schiena. Tra i giorni peggiori di tutta la mia vita". A rincuorare il ragazzo in quei momenti terribili è arrivato l'aiuto inaspettato della sua serie anime preferita e di una voce molto speciale: "Ho capito che avevo bisogno di un supporto spirituale o non ce l'avrei fatta. Così ho cominciato a guardare la mia serie anime preferita. Davanti alle vite normali e felici dei personaggi ho pensato che forse stavo per dire addio alla mia vita per sempre ma poi l'eroina ha avuto dei problemi iniziali che ha risolto, così da avere una carriera di successo. A metà febbraio sarei dovuto andare in Giappone al concerto di Ayaka Ohashi, una notta doppiatrice di anime. L'anno prima avevo assistito a una sua esibizione e avevo deciso di voler lavorare nel doppiaggio proprio dopo averla guardata. Mentre guardavo l'anime con la sua voce mi sono detto 'Devo farcela se voglio vedere dal vivo il suo prossimo concerto'. E questo, insieme alle medicine, mi ha dato il sollievo e la forza necessaria per poter guarire dal Coronavirus".