Sono stati cinque clip da tre minuti circa di Marie-Antoinette, la terza opera di Sofia Coppola ancora inedita in Italia, a chiudere con tutti gli onori la seconda edizione del Biografilm Festival di Bologna. Le immagini della spinosa e già criticatissima biografia della consorte di Luigi XVI, che conclude l'ideale trilogia dedicata dalla figlia di Francis Ford a giovani donne in cerca di un'identità e di una collocazione nel mondo iniziata con Il giardino delle vergini suicide e Lost in Translation, hanno incuriosito gli spettatori della rassegna che non hanno avuto modo di vedere la pellicola all'ultimo Festival di Cannes.
Pochi fotogrammi, in cui si fa conoscenza con la Maria Antonietta adolescente interpretata da Kirsten Dunst, che lascia gli affetti austriaci per diventare la delfina e poi la Regina di Francia, avvinta dai lacci e dai costumi di Versailles, la cui ribalta è ancora dominata da Luigi XV e dalla sua amante di corte Du Barry (Asia Argento), e alle prese con un marito poco attento alle sue esigenze di giovane donna (Jason Schwartzman). Quella di Maria Antonietta, sebbene in maniera davvero sfuggente, è l'ultima vita raccontata dal Biografilm Festival per il 2006, dopo cinque giorni intensi, dedicati a cinque personaggi - tutti straordinari nel loro campo - come Walt Disney, Enzo Ferrari, l'ammiraglio cinese Zheng He, lo storico Marc Bloch e Chet Baker, ma anche agli altri protagonisti delle pellicole presentate nelle retrospettive collaterali e nella selezione ufficiale.
Trionfatore assoluto di questa seconda edizione è stato How to Eat Your Watermelon in White Company (and Enjoy It!) di Joe Angio, che si è aggiudicato sia il Lancia Award assegnato dal direttore artistico Andrea Romeo, sia il premio del pubblico a pari merito con Una voce nel vento dell'italiano di Alberto Castiglione. Se il primo documentario è dedicato alla carriera e alla vita di Melvin Van Peebles, grande artista polivalente che con i suoi film, le canzoni, i libri e tante altre forme artistiche ha dato vita alla blaxploitation, il secondo riscopre l'esistenza del giornalista Mauro Rostagno che, con stile ironico e pungente, denunciava mafiosi insospettabili attraverso le telecamere di RTC, piccola emittente privata di Trapani, e che per questo è stato ucciso. Nella speranza che queste opere possano trovare una distribuzione italiana e proseguano, comunque, la loro vita nei festival e nelle rassegne di tutto il mondo, l'appuntamento è già prenotato per il prossimo anno con la terza edizione di Biografilm Festival.