Claudia Gerini, durante una recente intervista pubblicata sul Corriere della Sera, ha parlato della paura che ha provato durante il suo scontro, verbale e fisico, con il paparazzo che l'ha accusata di avergli sottratto lo smartphone con il quale l'aveva appena filmata.
Il processo è iniziato a Trani il 5 ottobre e la prossima udienza sarà a primavera: il paparazzo, Maurizio Sorge, nel 2017 ha denunciato l'attrice e l'ex compagno, il produttore Andrea Preti. "Ho sbagliato solo perché non ho saputo tenere la calma, avrei dovuto restare zen e, invece, ho fatto una sfuriata al paparazzo, ma certo non gli ho rubato il telefonino" ha spiegato Claudia.
"Ero in tournée teatrale ed erano i primi tempi della mia storia con Andrea. Il fotografo ci aveva seguiti fino in Puglia e aveva preso una camera nel nostro stesso albergo. È il suo lavoro, ci sta." Ha raccontato la Gerini. "Io e Andrea usciamo a fare jogging, ci rendiamo conto che lui ci segue e ci scatta le foto. Vabbé. Lo lasciamo fare. Dopo un'ora e mezzo, gli dico con gentilezza: ci hai fotografato abbastanza, ora basta, no? Ma manco ci risponde."
"Dopo un po', glielo ridico, lui finge di andarsene, ma continua a seguirci. Mi fermo e gli dico che sono stanca, gli chiedo di smetterla. E lui, con tono prepotente: 'Se non vuoi essere scocciata, cambia mestiere, io te seguo quanto mi pare, te seguo tutto il giorno se mi va'. Mi ha detto che il mio mestiere, in pratica, era fare il pagliaccio per lui. Dico: scusa, il mio lavoro è l'attrice. E lui straparlava, come se noi attori fossimo scimmiette al servizio di chi ci fa andare sui giornali." Ha continuato l'attrice. "Sono cascata nella trappola e l'ho preso a brutte parole. Non minacce, solo parolacce. Gli ho detto cose tipo: mi sono rotta. Ho sbagliato, ma ero esasperata, stanca per la corsa, non ci ho visto più."
Claudia Gerini ha concluso la sua ricostruzione dei fatti con le seguenti parole: "In quel momento, volevo solo che non avesse quel video sul suo telefono. Allora, mi avvicino, gli strappo lo smartphone dalle mani, lui comincia a rincorrermi, un uomo grande e grosso, alto, tracotante. Sono riuscita ad allontanarmi, a trovare i video e a cancellarli tutti. Dopodiché, ho lanciato il telefono nella sua macchina. Fine. Lui sostiene che non l'ha più trovato e che gliel'abbiamo rubato, ma non è vero."