A proposito di Charles Manson, Dianne Lake, un ex membro della setta fondata dall'uomo della strage di Bel Air, ha raccontato in un'intervista la sua vita all'interno della Manson Family in cui entrò quando aveva quattordici anni.
Sono passati 50 anni dal giorno in cui alcuni seguaci della setta fondata da Charles Manson fecero irruzione nella villa al numero 10050 di Cielo Drive nella quale abitava Sharon Tate moglie del regista, Roman Polanski. I seguaci di Manson uccisero quattro persone tra cui la stessa attrice e il figlio che portava in grembo
Dianne Lake, oggi ha 65 anni, ne aveva 14 anni il giorno in cui si unì alla Comune fondata da Manson. La ragazza racconta che aveva da poco ottenuto l'emancipazione dai genitori e viveva con una coppia di Highland Park. Due settimane dopo la coppia la invitò ad una festa a Topanga per farle conoscere Charles Manson e le altre ragazze della comune. La Lake ha dichiarato "non avevo una famiglia e Manson mi chiese di unirmi al gruppo per cui suonava la chitarra, più tardi salimmo sull'autobus e facemmo l'amore, mi fece sentire molto speciale, accettata, amata e desiderata e non come una bambina ".
Lake si unì più tardi alla Comune e le fu dato il soprannome "Snake". La donna ammette di non sapere se Charles Manson manipolasse tutto da dietro le quinte, ricorda solo che sembrava incredibile che le cose che ipotizzavano si avverassero, ad esempio alcuni passavano e gli lasciavano le carte di credito dei genitori, c'era sempre la benzina per le macchine e ricevevano sempre vestiti.
Dianne Lake ha raccontato inoltre che le cose precipitarono man mano, Manson le parlò una volta di Helter Skelter (il brano dei Beatles) e di come questi profetizzasse una guerra razziale tra Bianchi e Neri, ricorda la presenza dei Straight Satan, il club motociclistico più famoso dell'epoca che distribuiva pistole e coltelli. Lake racconta che quel senso di amore e di appartenenza che aveva sentito nel primo periodo la stava abbandonando, avrebbe voluto lasciare la setta e andare a fare la domestica da persone ricche ma "non sapevo dove andare, volevo solo tornare nelle grazie di Charles." Il rapporto con il leader della setta si era ormai deteriorato, una volta fu picchiata, un'altra volta fu sodomizzata in maniera violenta e Charles le disse "questo è il modo in cui lo facciamo in prigione".
Dopo gli omicidi del 9 agosto 1969 - di cui abbiamo parlato nel nostro approfondimento su Sharon Tate, Charles Manson e la strage di Bel Air - Dianne Lake fu arrestata ed era in prigione quando sentì Susan Atkins, uno dei tre membri della famiglia condannati per gli omicidi di Sharon Tate, raccontare al suo compagno di cella del suo coinvolgimento nella strage. La donna in quanto minorenne fu tenuta sotto osservazione in un ospedale e chiamata come testimone al processo. "L'ultima volta che ho parlato con Charlie è stato probabilmente quando siamo stati arrestati", ha detto, aggiungendo che ancora oggi non riesce a capire come i suoi compagni si siano trasformati in assassini: "Come hanno potuto farlo? Secondo la mia esperienza con gli allucinogeni... non uccideresti una formica quando sei fatto di LSD! Se stavano assumendo droghe, stavano sicuramente prendendo qualcos'altro" Alla morte di Charles Manson nel 2017 la donna dice di aver provato "sollievo".
Quando le viene chiesto quali tra gli innumerevoli adattamenti televisivi e cinematografici abbiano rappresentato meglio la figura di Charles Manson, Lake ha indicato Aquarius, la serie con David Duchovny e Gethin Anthony nei panni di Manson che è stata trasmessa dalla NBC.