Il film che ha fatto impazzire Cannes 2019, C'era Una Volta a Hollywood, è il lavoro più personale di Quentin Tarantino che lo paragona a Roma di Alfonso Cuaron.
Dopo l'ovazione di sette minuti che ha accolto la proiezione ufficiale di C'era una volta a Hollywood, Quentin Tarantino parla della genesi della sua creatura svelando che l'opera era nata come un romanzo che ha avuto un'incubazione lunga cinque anni prima che il suo autore capisse che un film avrebbe fatto un servizio migliore al materiale che aveva in mano.
"L'ho lasciato diventare quello che voleva diventare. per molto tempo, non volevo accettarlo. Poi l'ho fatto."
Tarantino ha spiegato di considerare il progetto "la mia sceneggiatura più personale", paragonandola allo script di un altro grande film di successo: "Penso a questo film come alla mia memoria. Alfonso Cuarón] sveva Roma e Città del Messico nel 1970. Io avevo Los Angeles e il 1969. Questo sono io. Questo è l'anno che mi ha formato. Avevo sei anni, questo è il mio mondo. E questa è la mia lettera d'amore a Los Angeles."
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Quando Quentin Tarantino ha ultimato la sceneggiatura di C'era una volta a Hollywood, ha tenuto un'unica copia del film completo (qui potete leggere la nostra recensione di C'era una volta a Hollywood). Solo Leonardo DiCaprio e Brad Pitt sono stati in grado di leggere la sceneggiatura dall'inizio alla fine. Tutti gli altri, inclusa Margot Robbie, hanno avuto solo parti dello script in cui compare il loro personaggio. Sia Pitt che DiCaprio hanno dovuto andare a casa di Quentin per leggere lo script proprio perché c'era una sola copia che alla fine era tutta macchiata.
Tarantino ricorda "Non so se Brad o Leo hanno commentato 'Mi piace questa pagina coperta di macchie.'"
L'uscita italiana di C'era Una Volta a Hollywood è fissata per il 19 settembre.