Cent'anni di solitudine diventerà una serie tv prodotta da Netflix. A dichiararlo ufficialmente è lo stesso colosso dello streaming che ha acquisito i diritti di quello che è forse il più noto tra i romanzi del premio Nobel Gabriel García Márquez.
L'idea di portare sullo schermo Cent'anni di solitudine ha avuto il benestare della famiglia di Gabriel García Márquez, come ha rimarcato il figlio Rodrigo Garcia, che ne sarà il produttore esecutivo insieme al fratello Gonzalo. In passato, molti avevano provato a proporre una trasposizione sul grande schermo ma senza successo. Lo scrittore colombiano era, infatti, preoccupato che una riduzione cinematografica in un unico film in lingua spagnola mal si adattasse a rendere la complessità di un'opera come Cent'anni di solitudine. Per questo aveva sempre rispedito al mittente ogni iniziativa di questo genere. Ma con l'avvento della serialità televisiva, la situazione è drasticamente cambiata: "Negli ultimi tre o quattro anni, il livello, il prestigio, il successo delle serie, anche quelle limitate è cresciuto in modo esponenziale. - così spiega Rodrigo García sul The New York Times - Netflix è stato tra i primi a dimostrare che le persone sono più disponibili che mai a vedere serie prodotte in lingue straniere con i sottotitoli. Tutto ciò che prima poteva essere un problema, adesso non lo è più".
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Francisco Ramos, vicepresidente delle produzioni originali in lingua spagnola di Netflix, ha raccontato che la società aveva tentato in precedenza di ottenere diritti dell libro, ma aveva incontrato delle resistenze. Il successo però di Narcos o di Roma, che ha recentemente vinto tre Oscar, tra cui quello per la miglior regia e il il miglior film in lingua straniera, ha però dimostrato che "è possibile proporre contenuti in lingua spagnola in tutto il mondo". È ancora troppo presto per sapere chi scriverà e chi sarà scelto per dirigere e recitare nella serie, ma Ramos ha sottolineato che l'intera produzione avrà i "migliori talenti latinoamericani".
Cent'anni di solitudine attraversa un secolo nella vita della famiglia Buendía, da quando il patriarca, José Arcadio Buendía, fondò la fittizia città colombiana di Macondo. E' considerato un capolavoro della letteratura mondiale e ha reso Gabriel García Márquez uno degli esponenti di spicco della narrativa sudamericana tra gli anni Sessanta e Settanta, caratterizzata da quella forma narrativa particolare che la critica letteraria ha definito come realismo magico. Pubblicato ormai cinquant'anni fa, il libro ha venduto circa 50 milioni di copie ed è stato tradotto in 46 lingue.
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Non è la prima volta che i libri di Márquez vengono adattati in immagini, ma con risultati molto disomogenei: il primo era stato Francesco Rosi con Cronaca di una morte annunciata, poi erano arrivati Arturo Ripstein per Nessuno scrive al colonnello e Mike Newell per L'amore ai tempi del colera. Per Netflix si tratta, insomma, di una delle sue sfide più ambiziose.