L'irripetibile storia di una famiglia di produttori, raccontata da uno dei protagonisti. È Cecchi Gori - Una famiglia italiana, il film, scritto e diretto da Simone Isola e Marco Spagnoli, presentato alla Festa del Cinema di Roma e in onda stasera su Sky Arte (canali 120 e 400) alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV.
Un'avventura, quella di Mario Cecchi Gori e suo figlio Vittorio, in grado per sei decenni di regalare al nostro cinema molti dei suoi più grandi successi di pubblico e di critica, in Italia e all'estero. Una factory capace di creare fenomeni di divismo entrati nell'immaginario collettivo, e a incidere nelle vite di un Paese. Una storia ineguagliata nel nostro cinema, che si può sintetizzare con un numero: 4 premi Oscar.
A raccontare questa storia è Vittorio Cecchi Gori, protagonista a sua volta di una storia-nella-storia, appassionata, drammatica e avventurosa come un film. Dalle sue parole di uomo che ha conosciuto la gloria e la polvere, e un presente di resistente dignità, gli spettatori hanno in regalo non solo la visione di titoli che li hanno accompagnati per mezzo secolo, e ancora oggi. Ma anche un'epica privata che racconta molto dell'Italia, della sua storia, politica, potere, e umanità.
In Cecchi Gori - Una famiglia italiana si trova il racconto di un sogno, una lezione su cosa è il cinema, e un pezzo delle vite di tutti, noi spettatori. Prodotto da Giuseppe Lepore per Bielle Re, e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, Cecchi Gori - Una famiglia italiana vede le preziose testimonianze di un cast stellare, amici rimasti vicini a Vittorio Cecchi Gori: dai Roberto Benigni e Giuseppe Tornatore, a Leonardo Pieraccioni e Carlo Verdone, agli amici Lino Banfi, Rocco Papaleo e Marco Risi. Nonché ai grandi allenatori e campioni della Fiorentina, passione di famiglia, Giancarlo Antognoni, Claudio Ranieri e Roberto Mancini, attuale CT della Nazionale di Calcio italiana.