Catwoman, Halle Berry non vuole prendersi tutta la colpa del flop: "Non ho fatto il film da sola"

L'attrice è tornata a parlare del gigantesco flop del cinecomic che l'ha perseguitata negli anni successivi

Sharon Stone e Halle Berry

Halle Berry è tornata a parlare della deludente performance al box-office di Catwoman, a più di 20 anni dalla sua uscita, e a come ne senta ancora l'impatto sulla sua carriera.

In un'intervista con Entertainment Weekly - alla quale hanno partecipato anche il regista del film, Pitof, la produttrice Denise Di Novi e lo sceneggiatore John Brancato - la Berry ha ammesso di "non aver amato l'impatto che il flop ha avuto sulla mia persona" e che è stato difficile gestirlo nonostante fosse già "abituata a sfidare gli stereotipi e a trovare una via d'uscita".

Questo non significa però che si sia lasciata abbattere. "Non volevo essere disinvolta, ma sono andata a ritirare quel Razzie, ho riso di me stessa e sono andata avanti", ha raccontato la Berry. "Non mi ha fatto deragliare perché ho combattuto da donna nera per tutta la vita".

Halle Berry e Lambert Wilson in una scena del film Catwoman
Halle Berry e Lambert Wilson in una scena del film Catwoman

"Un po' di cattiva pubblicità su un film? Non mi è piaciuta, ma non ha fermato il mio mondo né mi ha impedito di fare ciò che amo fare", ha proseguito. La Berry ha poi sottolineato di aver "odiato il fatto che mi sia stato addossato tutto", aggiungendo: "E odio il fatto che, ancora oggi, sia considerato un mio fallimento esclusivo".

"So di poterlo sopportare. Ho ancora una carriera a distanza di 20 anni. Si tratta solo di una parte della mia storia", ha continuato l'attrice Premio Oscar per Monster's Ball - L'ombra della vita. "Va bene così, e ho portato con me altri fallimenti e successi. La gente ha delle opinioni, e a volte sono più brusche di altre. Bisogna solo continuare ad andare avanti".

Nonostante l'accoglienza della critica, Pitof ha dichiarato a EW che Catwoman era "in anticipo sui tempi", in quanto "era il primo supereroe femminile nero [dell'epoca], quindi la gente non era ancora pronta per questo tipo di film".

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"Ora, dopo alcuni movimenti chiave, abbiamo più diversità e inclusione", ha continuato il regista. "Il pubblico più giovane vede le cose in modo diverso ed è molto più aperto. All'epoca, i fan dei fumetti odiavano il film perché non coinvolgeva Batman; con la nuova generazione, non è più un problema".