Daniel Craig e Mads Mikkelsen, protagonisti di Casino Royale, hanno ricordato la scena della tortura del film in cui Le Chiffre colpisce un James Bond completamente nudo.
Era il 2006 quando nelle sale usciva Casino Royale, il primo film della saga di James Bond con Daniel Craig protagonista. L'attore britannico sarebbe poi tornato a ricoprire il ruolo dell'iconico 007 in altre quattro occasioni, chiudendo infine la sua esperienza nel franchise con No Time to Die, la cui uscita è stata rimandata all'8 ottobre 2021.
A distanza di quindici anni esatti dal rilascio di Casino Royale, Craig si è riunito virtualmente al suo co-protagonista Mads Mikkelsen, che nel film ha interpretato l'antagonista di Bond, Le Chiffre. I due attori sono stati i protagonisti dell'episodio inaugurale di Dream Teams, la nuova serie di Variety che mette a confronto due artisti che hanno condiviso il set in una determinata occasione. Parlando del film diretto da Martin Campbell, Craig e Campbell hanno quindi ricordato una delle scene rimaste maggiormente impresse nella mente dei tanti che hanno guardato il film, ovvero quella in cui James Bond viene torturato da Le Chiffre. A lasciare il segno non è stata tanto la tortura in sé, procedimento non certo insolito negli spy movie quando si tratta di dover carpire informazioni dai propri rivali, quanto piuttosto il modo in cui questa è avvenuta. La scena vedeva infatti Bond legato ad una sedia a cui era stata tolta la seduta: l'uomo, completamente nudo, subiva quindi i colpi di Le Chiffre che gli venivano inflitti direttamente sui genitali con una corda annodata.
Mikkelsen ha quindi ricordato come lui e Craig discussero della scena con Campbell e fecero circolare alcune idee folli. "Venivamo entrambi da film rock and roll, quindi ci stavamo solo tuffando in quella scena ed abbiamo avuto così tante idee interessanti", ha osservato l'attore danese, aggiungendo: "Ad un certo punto ha detto, 'Ragazzi, ricordatevi che è un film di Bond'. Era sempre una scena al limite ma era il limite per un film di Bond".
Mikkelsen ha poi continuato: "È stata una giornata meravigliosa per me, per te forse non così tanto! Ricordo otto ore di te che urlavi a pieni polmoni". Craig ha allora risposto spiegando che quello delle riprese rappresentava un periodo in cui era nervoso per qualsiasi cosa. "Non riesco a immaginare la persona che ero e che hai visto all'epoca, perché ero così teso, avevo i nervi tremanti per tutto. Perché era tutto così importante". Mikkelsen ha quindi rassicurato il collega: "Non c'è stato un secondo, da quando abbiamo girato la prima scena insieme, in cui ho dubitato del fatto che saresti stato il miglior Bond".