Proseguono gli appuntamenti con i lungometraggi in pellicola di Sguardi di Cinema Italiano, la rassegna-cineforum organizzata dall'Associazione SGUARDI, diretta da Michele Suma e promossa dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli e dal Liceo Galilei di Monopoli.
Vetrina del cinema nazionale, la cinerassegna di Sguardi continua a presentare con il favore del pubblico le nuove pellicole della produzione italiana, portando sul grande schermo opere pluripremiate, segno della vitalità di un cinema italiano che, slegato dalle catene dei soliti circuiti commerciali, sa ancora affascinare e far riflettere.
È il caso del regista Antonio Capuano, che il prossimo 16 Marzo presenterà a Monopoli il suo La guerra di Mario, una pellicola profonda ed intensa, capace di farci capire quanto il cinema rappresenti ancora un mezzo di riflessione sulla realtà.
Scenografo, pittore, autore e regista teatrale, televisivo e cinematografico, Antonio Capuano è anche titolare della cattedra di Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Napoli, città dove è nato nel 1940 e dove ancora vive e lavora, contribuendo con la sua originalità a dare nuovi impulsi al panorama artistico vesuviano. Il suo esordio nel mondo del cinema, dopo le esperienze in teatro e alla tv, risale al 1991 quando dirige Vito e gli altri. Il film, tratto da una sua sceneggiatura premiata al Solinas nel 1988 e vincitore del Premio Internazionale della Critica al Festival di Venezia nel 1992, è uno spaccato di vita napoletana tra criminalità e prostituzione. I forti echi pasoliniani della sua opera sono rafforzati da un modo tutto particolare di mettere in scena la Vita reale: un montaggio serrato, gli attori presi dalla strada sono solo alcuni dei lati del suo cinema, che racconta e sa far riflettere. Dopo aver partecipato nel 1994 al film collettivo L'unico paese al mondo, Capuano dirige nel 1996 il suo secondo lungometraggio, Pianese Nunzio 14 anni a maggio, accolto alla Mostra del Cinema di Venezia, vincendo anche il premio N.I.C.E.-USA. Nel 1997 dirige un episodio del film I vesuviani e l'anno successivo presenta a Locarno Polvere di Napoli, a metà tra l'omaggio e la parodia del celebre L'oro di Napoli"diretto da Vittorio De Sica. Nel 2001 Capuano torna al Lido di Venezia per presentare Luna rossa, spietato affresco della famiglia Cammararo e delle dure leggi della camorra. Il suo ritorno al cinema è segnato da La guerra di Mario, una pellicola dura e profonda, uno sguardo lucido sulla difficile realtà di una società allo sbando, spaccata da crisi interiori e divisa da aspre inquietudini. Il regista, sfuggendo a inutili cliché, racconta la sola storia di Mario per allargare la riflessione cinematografica e sociale alle ben più ampie e profonde problematiche delle famiglie "difficili", dove personalità sempre in conflitto fanno della vita un campo di battaglia che ha nei più piccoli le principali vittime esistenziali. Questo è lo sfondo in cui il regista fa muovere Mario, un bambino di nove anni sottratto dal Tribunale dei Minori alla sua famiglia naturale per proteggerlo e per dargli una nuova possibilità. Viene così affidato a Giulia (Valeria Golino) e Sandro (Andrea Renzi), una coppia di quarantenni della borghesia colta, agiata ed apparentemente soddisfatta. In questo modo nella lucida e sempre vigile fotografia di Luca Bigazzi, il regista fa dell'affidamento un'occasione di confronto tra realtà inconciliabili. Giulia vive una meravigliosa rinascita e si innamora della sua nuova condizione di madre putativa, scoprendo un nuovo entusiasmo e riaccendendo una femminilità da tempo sopita, Sandro è intimidito dalla presenza del bambino, con il quale non riesce a stabilire un rapporto semplice e aperto, Mario, dal canto suo, si trova proiettato in un mondo che gli è completamente estraneo. Finalmente ha una stanza tutta per sé, un computer e un grande terrazzo immerso tra gerani e magnolie, dal quale può vedere il mare, lo può quasi toccare. Un ambiente opposto a quello in cui ha vissuto, ma tutto questo non basta ad alleviare il suo senso di solitudine ed estraneità. Per salvarsi si rifugia in un mondo di fantasia tutto suo, come può esserlo quello di un bambino, che si sta cercando con fatica e che incrocia i bisogni e le fragilità di adulti "estranei".
Alla fine Giulia e Sandro sfumano in un'altra storia, in cui forse avranno una nuova coscienza e una diversa vita, mentre per Mario il regista ci riserva un finale tutto da scoprire. Il film, prodotto con un solo milione di euro, ha all'attivo numerose segnalazioni e partecipazioni a diversi festival, come la menzione speciale per l'interpretazione al giovanissimo Marco Greco al 58° Festival internazionale del Film di Locarno, il David di Donatello 2006 per la migliore attrice protagonista alla splendida Valeria Golino e la candidatura per la miglior regia e produzione ed il premio Film Commission di Torino.
"La presenza di Capuano - afferma il direttore artistico Michele Suma, regala alla manifestazione un contributo di grande livello, sai per l'opera che per la presenza in sala dell'autore. Capuano è cinema consapevole, progetto, poetica e intento. Siamo dinanzi ad un grande nome, non ad un esordiente. Il pubblico sensibile del cineforum lo percepirà e ne trarrà gratificazione".
Appuntamento presso il Cinema Visconti (Monopoli - Via Rattazzi 98) con i due previsti spettacoli delle 18:00 e delle 20:30. Informazioni su www.sguardidicinemaitaliano.org e infoline 334/1310000.