Caparezza a causa dell'acufene e dell'ipoacusia sarà costretto a fermarsi alla fine del tour che ha già programmato: l'artista lo ha rivelato nel corso di un'intervista rilasciata a Il Resto del Carlino, al quotidiano bolognese ha raccontato anche cosa farà dopo gli ultimi concerti.
I fan di Caparezza già sapevano della sua malattia, il cantante l'aveva rivelata in Larsen, il singolo del 2018 in cui parla dell'acufene che lo aveva colpito nel 2015 "Fischia l'orecchio, infuria l'acufene, nella testa vuvuzela mica l'ukulele", si legge in una parte del testo. "Faccio queste venti date e mi fermo, perché i concerti dal vivo rappresentano una sollecitazione straordinaria del mio udito e non posso rischiare troppo", ha raccontato oggi al quotidiano bolognese.
"Soffrendo di acufene e ipoacusia non posso più fare lunghi giri di concerti come accadeva in passato" ha detto l'artista, spiegando che in questi sette anni le ha provate tutte, consultando vari specialisti "In questi sette anni di difficoltà ho incontrato tanti colleghi che m'hanno detto senti questo, fatti vedere da quello, io l'ho fatto ma non è cambiato alcunché. Così ho smesso di cercare cure miracolose per il mio deficit uditivo".
Per Caparezza molto dipende "dall'attività live. D'altronde nella vita tutte le cose belle finiscono col toglierti qualcosa. A me questo fischio continuo ha modificato l'udito. Lì per lì, quando ho scoperto di non poter più ascoltare la musica in cuffia, sono andato in crisi, pensando al mio corpo come a una prigione. Così ho provato di tutto, pillole, iniezioni, psicoterapia, ma alla fine ho capito che dovrò semplicemente tenermelo e magari pensare ad altro, distrarmi".
La fine, momentanea, della sua carriera di musicista, apre nuovi orizzonti al rapper pugliese, che non ha intenzione di rimanere con le mani in mano: "Mi piacerebbe dare vita a qualcosa per altri. Intendo mettermi alla prova sapendo che la mia creatività non si limita alla musica. Amo la scrittura e quindi penso a un testo, a un fumetto, a un soggetto, a una storia".
Caparezza ha sempre avuto una passione per i fumetti, che in questi anni aveva messo da parte per dare precedenza alla musica "Durante l'emergenza sanitaria, oltre ad essere rimasto aggrappato al progetto dell'ultimo album Exuvia, ho riacceso anche la passione mai sopita per il mondo dei fumetti. Ho seguito un corso di sceneggiatura che un giorno potrebbe dare i suoi frutti, se non in un volume grafico vero e proprio, magari in un lavoro musicale legato al pianeta della striscia disegnata".