Sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato, ma ci sentiamo veramente pronti ad accogliere l'arrivo dell'indefinibile Brüno? L'uomo dai mille volti, Sacha Baron Cohen, ha colpito ancora. Dopo l'irriverente Borat, che per par condicio mirava a scombussolare in egual modo Stati Uniti e Kazakistan creando la figura di un ingenuo reporter kazaco imbranato, sessuomane e dai voraci appetiti che, neppur troppo sottilmente, si faceva beffe delle sue ignare vittime, ecco arrivare Brüno. Di chi stiamo parlando? Ma del re delle fashion victim, il modello più amato dagli stilisti, l'omosessuale di origine austriaca che ha scelto di usare solo il proprio nome e di ordinare un bambino nero da adottare per essere veramente uguale a Madonna. Il trailer di Brüno si apre in maniera auto-celebrativa ricordando l'impatto devastante dell'esilarante Borat uscito nelle sale nel 2006, ma all'improvviso irrompe sullo schermo l'altrettanto esplosivo Brüno. Capello accuratamente meshato con una decisiva predomina del biondo, buffo accento austriaco, camminata da top model di ultima generazione. Impossibile restare seri davanti al finto documentario in cui Brüno irrompe noncurante nelle sfilate della settimana della moda milanese mettendo a soqquadro i camerini, dichiara candidamente di essere gay ai suoi malcapitati interlocutori, cita Sex and the City di fronte a rudi campeggiatori o sfoggia improponibili mise con la naturalezza con cui gli esquimesi indossano i loro giacconi di pelo per ripararsi dal freddo sul Pack. Per non parlare di quando tenta di arruolarsi nell'esercito sfoggiando una divisa firmata da Dolce e Gabbana o dell'intervista in cui presenta il suo nuovo acquisto, il neonato O.J. arrivato direttamente per posta dall'Africa. Tra corsi di autodifesa sessuale, sadomaso, e sortite di vario genere, quello che possiamo ammirare in questo primo trailer è solo un assaggio della follia che ci attende al cinema. Non è stata ancora resa nota la release italiana del ferocissimo mockumentary. Noi ci auguriamo che sia il più presto possibile!
Primo trailer anche per il remake dello storico musical Fame, pellicola diretta da Alan Parker nel 1980 che ha dato vita a una serie tv seguitissima in tutto il mondo. Ancora una volta tornano gli studenti della High School of Performing Arts of New York, unica rigidissima scuola pubblica dove i fortunati e talentuosi artisti che superano i duri provini possono studiare musica, canto, danza, recitazione e dizione con i migliori insegnanti a disposizione. Mentre ai volti noti del cast (dalla storica Debbie Allen, volto simbolo della serie originale, a Megan Mullally) è stato affidato il ruolo di insegnanti della scuola, le nuove giovani promesse dell'arte sono interpretate da attori poco conosciuti e sono proprio loro i protagonisti del trailer che si apre con una lunga esibizione di una giovane cantante-pianista che si esibisce nel classico di Nikka Costa On My Own. Segue un incalzante montaggio che mostra le classiche lezioni all'interno della scuola, provini, esibizioni, lacrime e sudore spesi sul palco per imparare a essere i migliori. Pare che tra un salto e una pirouette ci sarà spazio anche per qualche flirt, tanta amicizia e spettacolari momenti di show. Il film, che arriverà nelle sale italiane a ottobre, mantiene il marchio della serie originale. Accompagnamento musicale del trailer è la celebre Fame, composta da Irene Cara, qui riproposta in un arrangiamento completamente diverso e vagamente reggae.
Cambiamo completamente genere col trailer del messicano Rudo y Cursi, divertentissima commedia interpretata dalle punte di diamante del nuovo cinema messicano, Diego Luna e Gael Garcia Bernal, attori intelligenti e affascinanti che hanno dimostrato di saper sfruttare al meglio le loro sortite nell'universo hollywoodiano continuando contemporaneamente a lavorare alacremente come attori e produttori nel loro paese d'origine. A produrre la commedia la premiata ditta Cha Cha Cha formata da Alejandro Gonzalez Iñárritu, Guillermo del Toro e Alfonso Cuaron. Protagonisti di Rudo y Cursi sono due fratelli provenienti da una famiglia povera che per vivere lavorano in un bananeto, ma coltivano ben altro tipo di sogni. Tato (Gael Garcia Bernal) vuol diventare cantante, ma intanto si destreggia come attaccante e gioca a calcio nella squadra del fratello Beto (Diego Luna), ottimo portiere. Un giorno un osservatore argentino li scopre e li porta a Città del Messico, dove otterranno fama, donne e successo, ma scopriranno anche gli eccessi del benessere. Il trailer si apre nel bel mezzo del bananeto con una scaramuccia tra i due fratelli che sono impegnati in una discussione dovuta alla mania di Tato di cantare dovunque e comunque. Il look minimalista della pellicola, che fin dalle prime immagini fotografa paeselli polverosi, fame, miseria, ma anche tanta spensierata allegria vede i due protagonisti al centro di una serie di gag familiari o calcistiche fino al momento in cui il deus ex machina del racconto arriva sotto le mentite spoglie di un talent scout argentino con tanto di decappottabile sportiva rosso fiammante. Ecco che dal paesello si passa alle mille luci di Città del Messico dove seguono in rapida successione i montaggi dei video naif di Tato, lanciato in una promettente carriera musicale e rapidamente sedotto dalla bellona di turno, mentre Beto, che si impone come calciatore, viene attirato dalle sirene del gioco d'azzardo perdendo anche i soldi del fratello. Alla fine, che le cose vadano più o meno bene, ai due resterà sempre il loro essere fratelli ed è su questa nota positiva che si chiude il colorato e divertentissimo trailer con Bernal che intona la celebre Quiero que me quieras, canzone eseguita nel film dall'attore che ha ottenuto un grande successo in Messico. Ci auguriamo che questa irresistibile pellicola trovi al più presto un'adeguata distribuzione anche in Italia.