Brady Corbet è tornato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia a distanza di sei anni dalla presentazione di Vox Lux con Natalie Portman per proporre il suo nuovo lungometraggio, The Brutalist, proiettato proprio in questi giorni.
Nel corso della conferenza stampa legata al film, Corbet ha mostrato di non essere particolarmente interessato al dibattito che riguarda coloro che sono insoddisfatti dei film troppo lunghi, compresa la sua ultima fatica, che raggiunge i 215 minuti.
Polemica sciocca
"Questo film fa tutto ciò che ci viene detto che non possiamo fare" esordisce Corbet "Penso che sia piuttosto sciocco, in realtà, avere un dibattito sulla durata, perché è come criticare un libro per avere 700 pagine invece di 100".
Secondo il regista, un film riguarda più la quantità di ciò che si racconta e ritiene ridicolo che i cineasti debbano essere ingabbiati in una scatola per quanto concerne la durata:"Forse la prossima cosa che farò durerà 45 minuti e dovrei essere autorizzato a farlo. Dovremmo poterlo fare. L'idea che dobbiamo adattarci ad una scatola è piuttosto sciocca. Dovremmo andare oltre queste cose, nel 2024".
Brady Corbet cita anche un suo illustre collega:"Come disse una volta Harmony Korine, il cinema è bloccato nel canale del parto. Sono d'accordo con lui, dovremmo aiutarlo ad uscirne". The Brutalist racconta la storia dell'architetto ungherese Laszlo Toth, interpretato da Adrien Brody, che emigra negli Stati Uniti dopo essere sopravvissuto all'Olocausto. Il regista è apparso emozionato quando ha raccontato il cuore e l'anima che ha messo nella realizzazione del film.
"È stato un film incredibilmente difficile da realizzare. Sono molto emozionato oggi perché ci lavoro da sette anni, e ogni giorno per gran parte di un decennio è sembrato urgente" ha concluso. Nel cast del film anche Joe Alwyn, Felicity Jones, Guy Pearce, Stacy Martin e Vanessa Kirby.