Brad Pitt ha messo a confronto Harvey Weinstein e Charles Manson e ha parlato dell'impatto che i due casi hanno avuto su Hollywood.
Nel corso di un'intervista al Sunday Times, a Brad Pitt sono state poste domande sul paragone tra il caso dei delitti della setta di Charles Manson, nell'agosto del 1969 e un fatto che ha scosso l'epoca attuale. L'attore ha fatto il nome di Harvey Weinstein, il produttore accusato di abusi e molestie sessuali nell'ottobre del 2017 da tante star di Hollywood tra cui Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow. In particolare, quest'ultima rivelò di aver raccontato all'allora fidanzato Brad Pitt delle molestie che aveva subito da Weinstein, una mossa che aveva portato l'attore a minacciare il produttore: "Se la farai sentire di nuovo a disagio ti ammazzo".
Non sorprende dunque che, nell'intervista in questione, Brad Pitt abbia paragonato il nome di Weinstein ai delitti della setta di Charles Manson: "Se dico Weinstein è di cattivo gusto? Penso che ci stiamo ricalibrando come dopo gli omicidi di Manson. Ma questa volta in modo positivo".
Gwyneth Paltrow: "Brad Pitt ha affrontato Harvey Weinstein e gli ha detto 'Ti ucciderò'"
"Quando i miei genitori me li hanno descritti dicevano che si trattava della fine di un periodo di idealismo rivoluzionario. I miei genitori sono ancora degli hippie, ma anche per loro fu la fine di un sogno" - ha aggiunto Leonardo DiCaprio commentando gli omicidi della famiglia Manson - "Fu la fine immediata di un'epoca"
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Brad Pitt - che tra qualche settimana sarà tra le star di Venezia 2019 - è il protagonista, insieme a Leonardo DiCaprio, di C'era una volta a... Hollywood, pellicola ambientata all'epoca degli omicidi della family di Charles Manson, che vide tra le vittime anche Sharon Tate. Il film, oltre ai due divi, vede nel cast anche Margot Robbie, Emilie Hirsch, Margaret Qualley, Timothy Olyphant e Austin Butler, oltre alle star Kurt Russelle Al Pacino. Presentato in anteprima a maggio al Festival di Cannes, l'opera di Quentin Tarantino è arrivata nelle sale statunitensi il 26 luglio, mentre in Italia bisognerà attendere fino al 19 settembre. La pellicola rappresenta il primo caso in cui il regista non collabora con Weinstein, che aveva prodotto le sue precedenti pellicole.