Netflix e Shondaland hanno acquisito i diritti mondiali di distribuzione di Black Barbie, un documentario che approfondisce la storia della prima bambola Barbie nera.
Il documentario si focalizza sulla nascita della bambola, che ha debuttato nel 1980, 31 anni dopo la Barbie originale, e su tre donne nere della Mattel che hanno sostenuto il giocattolo.
Diretto da Lagueria Davis, Black Barbie ha debuttato al SXSW Festival di quest'anno riscuotendo ampi consensi da parte della critica. Ora, Shonda Rhimes e Betsy Beers sono entrate a far parte del team di produttori esecutivi nell'ambito dell'accordo globale di Shondaland con Netflix.
"Raccontare la storia di Black Barbie è stato un viaggio così personale e mi scalda il cuore celebrare l'eredità di mia zia Beulah Mae Mitchell, di Kitty Black Perkins e di Stacey McBride Irby nel nostro film", ha dichiarato la regista in un comunicato che annuncia l'acquisizione. "Non avremmo potuto chiedere collaboratori migliori di Shondaland e Netflix per portare questa storia in tutto il mondo".
Il legame personale della Davis con la storia è il punto di partenza del documentario, che racconta il viaggio e l'impatto culturale della Black Barbie. Secondo la sinossi, il film esamina "l'importanza della rappresentazione e il modo in cui le bambole possono essere cruciali per la formazione dell'identità e dell'immaginazione", attraverso le storie di addetti ai lavori, consumatori, commentatori culturali e storici della Mattel.
Il documentario Black Barbie arriva nel bel mezzo del boom di Barbie, visto che il film live-action di Greta Gerwig con Margot Robbie ha incassato quest'anno 1,4 miliardi di dollari. Il film ha visto la partecipazione di un cast multiculturale, ma il suo più grande punto in comune con il documentario è il riconoscimento del fatto che non tutti amano Barbie. Infatti, all'inizio di Black Barbie la Davis dichiara: "Odio le bambole".