Benedict Cumberbatch ha ricevuto molti segni di apprezzamento per la sua interpretazione del geniale Alan Turing in The Imitation Game - L'enigma di un genio. L'attore, però, dopo aver accolto i favori di pubblico e critica, in questi giorni ha specificato come il significato di questo film e del suo protagonista vada ben oltre un merito puramente cinematografico. In modo particolare ci si riferisce alla vicenda personale di Turing che, nonostante abbia servito con valore e onestà il suo paese, ossia l'Inghilterra, decifrando il codice segreto della Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, dal governo inglese è stato perseguitato a causa della sua omosessualità.
"Questo film racconta molto di più di un evento storico - chiarisce Cumberbatch al magazine Out - in realtà si tratta di un monito. Perché quello che è successo a Turing potrebbe verificarsi ancora. Ogni giorno sentiamo di persone che dal proprio paese vengono tradite per il loro credo religioso o l'orientamento sessuale. Ed è terribile, quasi medievale."
Inoltre, forte delle sue convinzioni, l'attore si è dichiarato pronto a lottare con ogni mezzo per difendere se stesso di quello in cui crede. "Sarei disposto ad alzare le armi contro chi si arroga il diritto di dirmi chi dovrei essere e cosa dovrei pensare. Sarei pronto a combatterlo fino alla morte. Il fatto è che più cresciamo è più diventa chiaro cosa è giusto o sbagliato, almeno per noi. Non possiamo avere una tolleranza unilaterale. Per questo motivo vi dico che il fondamentalismo è pericoloso è sbagliato." E, per finire, un ultimo pensiero sulla difficoltà di essere gay a Hollywood. "Inutile negare che si tratta di un ostacolo per le major. Se così non fosse alcuni attori non avrebbero alcun problema ad uscire alla scoperto e non continuerebbero a nascondersi o negare. Tutti noi li conosciamo e ancora non riesco a capire come facciano a confrontarsi con questa situazione."