Filippo Timi si trasforma in Carmelo Bene nel documentario BENE! Vita di Carmelo, la macchina attoriale, diretto da Samuele Rossi e presentato come evento speciale oggi, sabato 11 novembre alle 17, al cinema La Compagnia a Firenze grazie al Festival dei Popoli 2023.
Alla proiezione saranno presenti il regista e produttore Samuele Rossi, il musicista e produttore Giuseppe Cassaro, il giornalista Pietrangelo Buttafuoco (fresco di nomina alla Presidenza della Biennale di Venezia), appassionato da sempre di Carmelo Bene, e il Direttore della Fondazione Teatro della Toscana Marco Giorgetti.
Carmelo Bene, il dissacratore
Iconoclasta, geniale, provocatore, Carmelo Bene è stato molte cose, rimanendo però sempre fedele all'arte a cui aveva scelto di consacrarsi: il Teatro. Protagonista del documentario, presentato al festival in una nuova versione cinema, è Filippo Timi, che presta corpo e voce a Carmelo Bene recitando alcuni brani dell'artista italiano. Il film documentario è inoltre impreziosito da materiale di repertorio inedito (Fondazione Teatro della Toscana, Archivio Carmelo Bene).
"Carmelo Bene è inimitabile" commenta Filippo Timi "è l'incarnazione della storia stessa del teatro. Era teatro ogni gesto che andava a fare. Il tutto condensato in una voce impressionante. Quando ho conosciuto il teatro di Carmelo Bene c'è stato un desiderio di identificazione, e in questo documentario ho avuto proprio il grande privilegio di interpretarlo e dare voce ad alcuni dei suoi brani più celebri".
Scritto a quattro mani da Lorenzo Bagnatori e Samuele Rossi, che ne firma anche la regia e ne è produttore assieme a Giuseppe Cassaro, Gianluca Curti e Santo Versace, BENE! Vita di Carmelo, la macchina attoriale ripercorre cronologicamente la carriera di Carmelo Bene, dall'infanzia in Puglia e la formazione cattolica a Roma, dove inizia a scontrarsi con le regole e l'autorità, fino al periodo delle Cantine Romane, frequentate da intellettuali come Arbasino, Pasolini e Flaiano. Infine, le esperienze cinematografiche e le performance indimenticabili, come la lettura di Dante dalla Torre degli Asinelli a Bologna.
Tramite le voci di chi lo ha conosciuto e studiato, come le compagne Lydia Mancinelli e Raffaella Baracchi, la figlia Salomè, il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, gli studiosi Franco Ungaro, Simone Giorgino e Stefano Cristante, l'opera analizza l'incredibile maestria di un talento unico nella storia teatrale italiana e internazionale.
Per informazioni: www.festivaldeipopoli.org.