Tim Burton si è rifiutato di realizzare Beetlejuice Beetlejuice per la piattaforma di streaming Max, arrivando alla scelta di diminuire il budget pur di ottenere la distribuzione nelle sale.
Michael De Luca, a capo di Warner Bros dal 2022 insieme a Pamela Abdy, ha rivelato qualche dettaglio della realizzazione del sequel che ha già incassato 264 milioni di dollari in tutto il mondo.
La proposta respinta
Secondo le fonti di The Times, durante le fasi di sviluppo del sequel, lo studio avrebbe cercato di convincere il regista che una distribuzione in esclusiva in streaming su Max di Beetlejuice Beetlejuice poteva essere una buona idea.
Abdy ha però sottolineato: "Quello non sarebbe mai andato bene a Tim Burton. State parlando di un artista visionario i cui film richiedono di essere visti su un grande schermo".
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I tagli necessari
L'ostacolo principale al via alle riprese del sequel, come confermato da The Times, è stato il budget che, a un certo punto, era arrivato anche a quota 147 milioni di dollari a causa del compenso previsto per le star e per le spese di produzione.
De Luca e Abdy hanno spiegato al regista che era necessario compiere dei tagli fino a 100 milioni se voleva una distribuzione nelle sale, collaborando quindi nel capire come ridurre le spese.
Burton, Michael Keaton, Winona Ryder, Jenna Ortega e Catherine O'Hara hanno così deciso di ricevere una cifra inferiore, ma ottenere una percentuale maggiore sugli eventuali profitti, scelta che ha permesso di raggiungere l'accordo necessario a ottenere il via libera alla produzione.
Attualmente il film continua a essere il più visto negli Stati Uniti per due settimane consecutive e sta per superare il traguardo di 200 milioni di dollari sul solo mercato americano.