La scena dell'accavallamento delle gambe di Sharon Stone in Basic Instinct ha fruttato uno schiaffone al regista Paul Verhoeven da parte dell'attrice che rivela l'episodio nel suo nuovo memoir.
In un estratto del memoir The Beauty of Living Twice pubblicato in esclusiva da Vanity Fair, Sharon Stone ricorda:
"Dopo aver girato Basic Instinct, sono stata richiamata dentro per vederlo. Non ero sola col regista, come uno si potrebbe immaginare data la situazione, ma ero in una stanza piena di agenti e avvocati la maggior parte dei quali non aveva niente a che vedere con la proiezione. In queste condizioni ho visto per la prima volta la scena della mia vagina dopo che mi era stato detto 'Non possiamo vedere tutto. Ho bisogno che tu ti tolga le mutande, perché il bianco riflette la luce e così sappiamo che le indossi.'"
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La reazione di Sharon Stone non si è fatta attendere. L'attrice ricorda di aver schiaffeggiato il regista Paul Verhoeven dopo la proiezione e di aver chiamato il suo avvocato Marty Singer per fare un'ingiunzione.
"All'epoca una scena come questa faceva censurare il film. Era il 1992, non oggi che vediamo peni eretti su Netflix. Marty mi disse che per il mio sindacato non era legale riprendermi in questo modo. Dopo la proiezione ho fatto sapere le mie intenzioni a Paul. Lui ha negato che avessi scelta, ero solo un'attrice, solo una donna. Che scelta potevo avere?"
L'attrice aggiunge: "Ma io avevo una scelta. Così ci ho pensato su e ho deciso di permettere che la scena restasse nel film. Perché? Perché era corretto per il film e per il personaggio, e perché, dopo tutto, l'avevo girata."