Torna, nel programma della 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, il Balkan Florence Express, festival di cinema balcanico promosso da Oxfam Italia, realizzato in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e Festival dei Popoli. Quattro giornate al cinema Odeon di Firenze, dal 17 al 20 novembre, con la proiezione di 19 film, tra fiction e documentari, la bellissima mostra fotografica "Il pellegrinaggio dei gitani", una tavola rotonda con ospiti internazionali e una travolgente festa di chiusura il 21 novembre all'Auditorium Flog.
Una rassegna che rappresenterà per tutti i Fiorentini e gli appassionati di cinema, un'occasione unica per scoprire il grande fermento e la rinascita culturale, sociale ed economica nei Balcani del "dopoguerra". Il festival nasce dal lavoro ultradecennale di Oxfam Italia nei Balcani a sostegno dello sviluppo socio-economico dei paesi dell'area, attraverso la tutela del patrimonio naturale, artistico, culturale e delle tipicità enogastronomiche di una delle zone più belle e ricche di storia d'Europa. Un'iniziativa che, anche quest'anno, vuole creare un ponte culturale tra Firenze e le comunità balcaniche, e che assume un significato ancora più profondo dopo la tremenda alluvione che ha colpito il cuore della penisola balcanica la scorsa primavera, danneggiando gravemente 500.000 abitanti della Bosnia Erzegovina.
Sono tre i film assolutamente da non perdere: Love Island, di Jasmila Zbanic (17 novembre, ore 20.30), il film collettivo I Ponti di Sarajevo (20 novembre, ore 16.00), Figlio di nessuno, del regista serbo Vuk Rsumovic (20 novembre, ore 20.30). Il sipario del cinema Odeon di piazza Strozzi si alzerà il 17 novembre alle 20.30 sull'anteprima italiana di Love Island, assieme alla regista Jasmila Žbanić, che al banco di prova della sua prima commedia offrirà agli spettatori un film dal tono quasi liberatorio, dopo il dramma degli anni della guerra: sullo sfondo di una suggestiva isola croata, amori e tradimenti, equivoci e atmosfere carnevalesche, consegneranno infatti agli spettatori un'immagine inconsueta e al tempo stesso forte dei Balcani, grazie anche all'interpretazione di attori del calibro di Franco Nero, nei panni di un improbabile latin lover italiano, del bravissimo Ermin Bravo e della la star croata Leon Lucev.
Ma l'edizione del BFE di quest'anno sarà anche l'occasione per una riflessione attenta sui conflitti che hanno attraversato il nostro continente e in particolare i Balcani, a confronto con un'idea, quella dell'Europa unita, che invece promuove pace e convivenza tra i popoli. Uno sguardo al passato per parlare dell'oggi. Una rilettura che avviene in occasione del centenario dall'attentato di Sarajevo: l'assassinio di Francesco Ferdinando per mano di Gavrilo Princip, che segnò l'inizio della Grande Guerra. Un anniversario che il 20 novembre dalle 16.00, sarà ricordato con l'anteprima toscana de I Ponti di Sarajevo, film collettivo che mette a confronto alcuni dei migliori registi europei che con 13 episodi raccontano l'attentato di Sarajevo. La proiezione sarà preceduta, dalle 9.30 alle 13.00, al cinema Odeon, dalla tavola rotonda 'Il Secolo di Sarajevo', realizzata in collaborazione con la Regione Toscana e l'Istituto Storico della Resistenza in Toscana.
Fiore all'occhiello infine della rassegna, sempre il 20 novembre alle 20.30, la proiezione dello straordinario film Figlio di Nessuno, del regista serbo Vuk Ršumović che, per la prima volta, verrà presentato in sala dopo la vittoria a Venezia del premio del pubblico Raro Video della settimana della critica e del Premio Fedora per la miglior sceneggiatura. L'incredibile storia vera del piccolo Haris, che nel 1988 fu ritrovato da solo fra le montagne della Bosnia. Un orfano cresciuto dai lupi allo stato selvaggio, che finito all'orfanotrofio di Belgrado, nel 1992, verrà armato di fucile e spedito al fronte bosniaco dove conoscerà gli orrori della guerra, finché per la prima volta nella sua vita una notte, riuscirà a prendere una decisione tutta sua. Un film-capolavoro, che sulle orme di ragazzo selvaggio di Truffaut, lascerà gli spettatori senza fiato.
Ricco anche il programma di documentari grazie alla selezione a cura del Festival dei Popoli. Dal commovente Mama Europa, della slovena Petra Selikšar, che racconta l'Europa vista dai Balcani con gli occhi di una bambina di 6 anni di nome Terra, al divertente Men With Balls, storia di un villaggio Rom che ritrova una sua dignità attraverso il tennis, fino ai due interessanti corti kosovari: Sex, sugli attacchi alla comunità gay e Brenda ka drite, storia di un artista profugo di guerra, solo per citarne alcuni.