Esiste, a quanto pare dalle dichiarazioni di molti spettatori condivise online, la depressione post Avatar. Tutto è iniziato con la proiezione del 2009, seguita da un gran numero di persone che ha postato, su un fan-site dedicato al film di James Cameron, le proprie sensazioni.
Avatar Forums è stato inondato di post e messaggi provenienti da persone che all'epoca affermavano di provare una sorta di depressione successiva alla visione di Avatar. Nel vedere il sostanziale abisso fra gli esseri umani intenti a conquistare Pandora e i Na'vi profondamente legati al proprio pianeta, anche in modo spirituale, questi utenti hanno constatato un certo e personalissimo vuoto interiore che hanno sentito l'esigenza di condividere con il prossimo.
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"Da quando sono andato a vedere Avatar sono caduto in depressione. Guardare il meraviglioso mondo di Pandora e tutti i Na'vi mi ha fatto desiderare di essere uno di loro", ha scritto un utente sul sito. "Contemplo persino il suicidio pensando che se lo faccio rinascerò in un mondo simile a Pandora uguale in tutto ad Avatar", ha scritto un'altra persona per poi chiedersi: "Ci sono altre persone là fuori che pensano che l'umanità stia andando verso un irreversibile baratro?".
All'epoca il thread è diventato così tanto popolare da ricevere migliaia di risposte da tutto il mondo, dimostrando che quelle stesse sensazioni non erano affatto un caso isolato. Così l'anno successivo, in seguito a uno studio, è stato raccolto l'intero materiale sul web ed etichettato come depressione post-Avatar (PADS).
In base a quello che sappiamo fino ad ora e a quanto condiviso anche da The Guardian, per adesso non si tratta di una condizione clinicamente riconosciuta, pur essendo molto diffusa.
Conoscendo le tematiche di Avatar e del suo sequel non stupisce il fatto che le pellicole possano ispirare sentimenti del genere nel grande pubblico, facendo provare preoccupazione per il nostro pianeta e sconforto in relazione alle sue attuali condizioni.
In risposta alla PADS è intervenuta la Ancient Forest Alliance, un'organizzazione no-profit canadese dedicata alla protezione delle foreste secolari, sviluppando una cura in tre fasi per le persone che ne soffrono: "Esci e vivi la natura, agisci per difenderla e fai in modo che gli altri facciano lo stesso".
Così i fan di Avatar colpiti nel profondo da queste sue tematiche hanno cominciato a reagire nel loro piccolo, a uscire di casa e a viversi il mondo preservandolo, per poi parlarne sul web. In parallelo sono nati anche gruppi di sostegno per aiutare coloro che sono stati colti ancor più nel profondo dalla visione del film.
Una domanda sorge spontanea: anche Avatar: La via dell'acqua ispirerà le stesse sensazioni?