L'uscita nelle sale di Avatar: La Via dell'Acqua si avvicina sempre di più e con essa la curiosità in merito al progetto. In base alle dichiarazioni rilasciate fino ad oggi a riguardo, il nuovo film di James Cameron promette non soltanto una storia nuova ed avvincente, ma anche una serie d'innovazioni tecnologiche che forse impatteranno sul settore stesso.
Per poter aumentare il realismo di alcune spettacolari sequenze, il cast ha dovuto prepararsi fisicamente prima dell'impegno sul set, arrivando a stabilire anche dei record di apnea.
Avatar: La via dell'acqua si compone di molte scene girate nell'oceano di Pandora, e quindi sott'acqua, Cameron e il suo team hanno sviluppato una nuova tecnologia per filmare in totale immersione senza alcun problema. Questa scelta ha ovviamente influito sulla produzione del film, portando ad alcuni ritardi dovuti sia ai mezzi impiegati che alle performance degli attori, ai quali è stato richiesto di recitare trattenendo il respiro.
I risultati più interessanti, in questo senso, li ha raggiunti Kate Winslet, che per il suo ruolo nell'atteso sequel ha superato il record di apnea ottenuto da Tom Cruise per Mission: Impossible Rogue Nation. Anche Sigourney Weaver si è prestata alle esercitazioni sott'acqua per le scene del suo personaggio, affiancata da Zoe Saldaña che ha stupito tutti in fase di allenamento.
Avatar 2: James Cameron, un ritorno nel segno del rischio
Nel corso di una recente chiacchierata con il New York Times, Cameron e il cast hanno raccontato degli allenamenti cui si sono sottoposti per Avatar: La Via dell'Acqua e dei loro record di apnea personali, rivelando che la Winslet ha trattenuto il respiro per oltre sette minuti, la Weaver ha raggiunto i sei e mezzo, mentre Saldaña è arrivata quasi a cinque minuti: "Avevo paura. Vengo da generazioni di isolani, e l'unica cosa che la gente non sa della vita sulle isole colonizzate, è che una grande percentuale di persone in quei posti non sa nuotare. Attraverso il folklore ti viene insegnato ad amare l'oceano come se fosse una dea, una dea che impari a temere", ha detto Saldaña, mentre la Weaver ha raccontato che durante quel tipo di riprese subacquee "Trascorri diversi minuti cercando semplicemente di allineare il tuo corpo all'elemento dell'acqua, lasciando che i sentimenti da terrestre si dissolvano".
Continuando nell'intervista, Cameron ha spiegato che le riprese sono state assistite anche dalla presenza sul set di professionisti del settore sottomarino, pronti ad aiutare gli attori meno avvezzi a questo genere di esperienza. Pur se girate in motion-capture le sequenze nell'acqua sono state costruite dal regista in ambienti realistici con l'impiego di attrezzature adatte, e facendo allenare il cast così da ottenere il realismo cui Cameron stesso tiene tanto.