Il 12 gennaio sono iniziate, sullo sfondo di una Calabria che ricorda la tragicità della Grecia antica, le riprese del film L'ultimo re, riduzione contemporanea da Le Troiane di Seneca, diretto da Aurelio Grimaldi e prodotto per la Ars Millennia Cinema da Rodolfo Martinelli e da Isabel Russinova, la quale da tempo si dedica al teatro classico (come produttrice e attrice), all'organizzazione di rassegne teatrali contemporanee sulle donne ed è giunta alla terza produzione cinematografica. Il film, ambientato in epoca contemporanea, sarà però girato rigorosamente in costume. Tra gli interpreti: Moni Ovadia nel ruolo di Agamennone, Isabel Russinova in quello di Andromaca, Edoardo Siravo quale Ulisse, Maria Monti in Ecuba e Francesco Reda nel ruolo di Ettore.
Il testo di Seneca ben si presta a una rilettura contemporanea perché racconta la brutalità della guerra, la maternità, l'amore perduto, la morte, cioè l'attualità nello stile della poesia senza tempo, illuminando contrasti di razza, religione, cultura e civiltà non ancora superati. Anche nel mondo antico Seneca la guerra viene scatenata per motivi economici. L'uomo è intrappolato in macabri ingranaggi e la donna ne è vittima ed eroina, pronta ad affrontare ogni difficoltà, finanche in battaglia, fino a soccombere. Così Andromaca, la drammatica figura a cui dà vita la Russinova, colei che ama il suo uomo oltre la morte e perde il figlio immolato all'odio degli uomini, rappresenta tutte le donne vittime delle drammatiche conseguenze della guerra. Ma a rappresentare "l'animus eroico" maschile, è chi non si arrende all'ignoto, simbolo d'intelligenza astuta, Ulisse, personaggio immortale. Il progetto della Ars Millennia è davvero ambizioso: proporre al pubblico internazionale una tragedia dell'antichità, renderla viva e attuale anche nella nostra epoca dove i conflitti non sono ancora cessati senza alterare il contesto storico originale così ricco di fascino esotico.