Ares Gate: lo scandalo raccontato in un documentario, a settembre su Nove

Lo scandalo Ares Gate, che ha visto coinvolti diversi VIP, diventa un documentario per il ciclo Nove Racconta, in onda su Nove a settembre e in streaming su discovery+ già a luglio.

Ares Gate: lo scandalo raccontato in un documentario, a settembre su Nove

Era solo questione di tempo prima che l'Ares Gate diventasse materiale per un film. Warner Bros. Discovery ora ne ha fatto un documentario, in onda su Nove a settembre ma già in anteprima streaming su discovery+ il 22 luglio.

L'incrocio tra cronaca nera e cronaca vip è un richiamo ovvio per qualunque produttore. La vicenda che ha visto implicati lo sceneggiatore Teodosio Losito, Alberto Tarallo e volti più o meno noti del piccolo schermo passa dalle aule di tribunale al giudizio della platea televisiva. Quella del ciclo Nove Racconta, la finestra di attualità che racconta la realtà da diversi punti di vista, attraverso documentari e reportage giornalistici realizzati da alcune delle realtà produttive più vivaci del panorama italiano

Ares Gate: che cos'è

Lo scandalo scoppia durante la quinta edizione del Grande Fratello Vip quando Adua Del Vesco (nome d'arte di Rosalinda Cannavò) e Massimiliano Morra, in un confronto notturno, parlano di isitgazione al suicidio. Ma il suicida chi è? È Teodosio Losito, sceneggiatore di fiction, che si impicca l'8 gennaio 2019 nella villa che condivideva con il compagno, il produttore Alberto Tarallo, a Zagarolo. Il nome che viene dato al caso è legato alla Ares Film, la casa di produzione di proprietà di due per cui hanno lavorato la Del Vesco e Morra, ma anche personaggi più famosi come Gabriel Garko, Manuela Arcuri, Eva Grimaldi.

La società di Losito e Tarallo viene dichiarata fallita poco dopo la morte dello sceneggiatore, che lascia eredità e una polizza da 300.000 euro all'ex compagno e socio in affari. Ma le parole dei due concorrenti del GF Vip alimentano i dubbi della famiglia Losito: per il fratello Giuseppe, che ricorre in sede civile, Tarallo avrebbe falsificato il testamento. L'inchiesta si allarga perchè adesso, oltre che sui conti della fallita Ares, si indaga anche sugli scritti autografi di Losito. Intanto si allunga l'elenco di testimoni: Gabriel Garko, Adua Del Vesco, Nancy Brilli, Eva Grimaldi, Massimiliano Morra, Manuela Arcuri, Patrizia Marrocco, Barbara D'Urso sfilano in tribunale. Insieme a loro vengono sentiti anche tutti coloro che negli anni hanno lavorato nella villa di Zagarolo.

Ciò che affiora è una realtà spaventosa, fatta di segreti e ricatti, menzogne e veleni. Tutto questo porta a parlare di "setta" e giustifica quel soprannome - Lucifero - con cui la Del Vesco e Morra sono soliti chiamare Tarallo. Lui smentisce tutto, va anche a difendersi in TV da Massimo Giletti a Non è l'arena, ma una perizia grafologica insinua: forse davvero il testamento e le lettere di Teo Losito hanno subito manipolazioni.

La Procura sequestra ad Alberto Tarallo 5 milioni di euro ma il Tribunale del Riesame nel 2022 lo assolve: ora il produttore può incassare la polizza e gestire i suoi beni. Viene riabilitato anche dall'accusa di aver falsificato il testamento, mentre quella di istigazione al suicidio va verso l'archiviazione. Resta in piedi solo l'accusa di bancarotta.