Il regista israeliano Amos Gitai sarà presidente di giuria dell'Ortigia Film Festival diretto da Lisa Romano che si terrà dal 14 al 20 luglio p.v. con lui in giuria Laura Delli Colli, Anita Kravos, Maurizio Tedesco ed Enrico Lo Verso. Gitai e gli altri giurati valuteranno i lungometraggi italiani presenti nella sezione competitiva di opere prime e seconde. a Gitai sarà inoltre dedicato un Focus su tre dei suoi film.
A partire, in ordine cronologico, dall'ultimo Ana Arabia del 2013, filmato in un unico piano sequenza di 81 minuti, racconta un momento nella vita di una piccola comunità di reietti, ebrei e arabi, che vivono insieme in una enclave dimenticata al "confine" tra Jaffa e Bat Yam in Israele. Una metafora universale sulla coesistenza pacifica tra ebrei e palestinesi in una terra lacerata dai conflitti. Sarà poi la volta di Lullaby to My Father del 2012, presentato alla 69a mostra del cinema di Venezia. Il film ricostruisce le vicende che portarono l'architetto Munio Gitai Weinraub, suo padre, a fuggire in Palestina durante il mandato britannico. La formazione giovanile, gli studi con Gropius, il Bauhaus e una nuova concezione dell'architettura. La memoria e i suoi frammenti attraverso molteplici registri visivi e sonori sono parte integrante di un racconto intimo e autobiografico a cui fa da sfondo un'utopia politica; quella del Bauhaus in un'Europa che si contrappone al Nazismo nascente.
Free Zone del 2005 che ha per protagoniste tre donne, è invece, un road movie dell'anima. C'è uno spazio dentro ognuno di noi in cui tutto è possibile. Quella è la Free Zone, la meta ambita, la terra promessa ove cercare chi si vorrebbe diventare, o dove scoprire che si è sempre stati ciò che si è. Hanna Laszlo, una delle protagoniste del film, ha vinto il premio per la miglior interpretazione femminile al festival di Cannes 2005. Oltre al Focus a lui dedicato, Gitai terrà una Master Class di cinema aperta al pubblico del Festival e agli esperti del settore presenti.