La lavorazione di American History X fu travagliata a causa di disaccordi tra l'attore Edward Norton e il regista Tony Kaye. Quest'ultimo, che era all'esordio dietro la macchina da presa, se la prese con Norton già durante le riprese, poiché l'attore e il collega Edward Furlong erano soliti modificare le loro battute qualora le trovassero insoddisfacenti (per alcuni film in cui ha recitato, Norton è stato un vero e proprio co-sceneggiatore, ma senza essere citato nei credits).
Ma il vero problema ci fu a riprese terminate, quando Kaye presentò il primo montaggio alla New Line Cinema: quella versione andò bene alle proiezioni test, ma lo studio chiese comunque al regista di apportare qualche modifica, richiesta che lui non prese con filosofia (come ha ricordato in seguito, si autoparagonò a Stanley Kubrick, pretendendo la stessa autonomia).
American History X compie 20 anni ed è tremendamente attuale
A questo punto Tony Kaye fu proprio affiancato da Edward Norton nella sala di montaggio, e il risultato fu la versione di American History X che tutti conosciamo. Kaye, deluso dalle scelte di Norton, chiese e ottenne otto settimane per realizzare un terzo montaggio, ma durante quel periodo decise invece di attaccare lo studio e l'attore a mezzo stampa, e chiese anche al Festival di Toronto di ritirare il film dalla selezione ufficiale.
Scaduto il termine per presentare il nuovo montaggio, la New Line diede il via libera per far uscire nelle sale la versione curata da Norton, e Kaye chiese al Directors Guild of America di essere menzionato sotto pseudonimo. La richiesta fu respinta poiché per regolamento il regista che vuole uno pseudonimo non può parlare in pubblico dei motivi che lo hanno portato a tale scelta, cosa che Kaye invece aveva fatto. Per questi motivi lui fu praticamente esiliato da Hollywood, e non lavorò per una decina d'anni. Ha visto il film per la prima volta nel 2007, e in tale occasione ha ammesso di essersi comportato male ai tempi.