Due nuovi titoli, presentati in prima mondiale, completano il programma della 64. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (29 agosto - 8 settembre 2007) diretta da Marco Müller e organizzata dalla Fondazione La Biennale di Venezia, presieduta da Davide Croff; si tratta di Désengagement del regista israeliano Amos Gitai (Fuori Concorso - Maestri), già 11 volte protagonista della Mostra nelle precedenti edizioni, storia di sentimenti familiari, interpretata da Juliette Binoche e ambientata nel 2005, l'anno drammatico in cui Israele lascia la striscia di Gaza; e Callas assoluta (Orizzonti Eventi) del documentarista francese Philippe Kohly, presentato quest'anno alla Mostra in occasione del trentesimo anniversario dalla morte della celeberrima cantante lirica Maria Callas. La 64. Mostra proporrà inoltre nella sezione Fuori Concorso Eventi 3 cortometraggi di Michelangelo Antonioni, N.U. (Nettezza Urbana) (1948), Vertigine (1950) e Lo sguardo di Michelangelo (2004), in omaggio al Maestro scomparso lo scorso 30 luglio, e Autoritratto Auschwitz/L'occhio è per così dire l'evoluzione biologica di una lagrima (1965-68/2007), opera ultima di Alberto Grifi, grande pioniere del cinema sperimentale italiano, scomparso lo scorso 22 aprile. Sarà inoltre proiettata durante la 64. Mostra anche la nuova versione restaurata dalla Cineteca Nazionale, in collaborazione con la Regione Veneto, del documentario Carlo Goldoni Venezian realizzato nel 1957 da Leonardo Autera e Alberto Caldana, presentata quest'anno nella sezione Orizzonti Eventi in concomitanza con le celebrazioni per i 300 dalla nascita del grande scrittore veneziano.
Dopo aver presentato a Venezia numerose opere tra cui Golem - The Spirit of Exile (1992), Yom Yom (1998), Eden (2001), l'episodio Israele del film corale 11 settembre 2001 (11'09''01 - September 11) (2002), Terra promessa (Promised Land, 2004), Amos Gitai torna alla Mostra con Disengagement. Il film, che sarà presentato nella sezione Fuori Concorso - Venezia Maestri, è la prima collaborazione tra il regista Amos Gitai e l'attrice francese Juliette Binoche (Coppa Volpi a Venezia nel 1983 per Trois couleurs: Bleu di Krzysztof Kieślowski). Nel film recitano anche attori come Jeanne Moreau (Leone d'Oro alla Carriera nel 1992) e Hanns Zilschler, oltre che l'attore israeliano Liron Levo e l'attrice palestinese Hiam Abbas, che hanno entrambi lavorato con il regista in passato. La pellicola - una coproduzione tra Israele, Francia, Italia e Germania - racconta la storia di Ana (Juliette Binoche), una donna francese di origini israeliane che, dopo la morte del padre, incontra il fratellastro israeliano Uli e decide di tornare in Israele per cercare la figlia abbandonata 20 anni prima. Attraversando le frontiere per terra e per mare, Ana e Uli finiscono nel fermento dello sgombero militare dei coloni israeliani da Gaza del 2005.
Nell'anno del trentesimo anniversario dalla morte di Maria Callas, la 64. Mostra propone inoltre, nella sezione Orizzonti Eventi, il documentario Callas assoluta, una coproduzione Francia-Grecia, del regista francese Philippe Kohly. Il film trasporta lo spettatore attraverso 4 diversi momenti della vita della grande cantante lirica: la New York degli anni '30, Atene durante il periodo dell'occupazione, l'Italia musicale degli anni '50 e la Parigi anni '70. A dominare la narrazione è l'analisi della creazione del mito della Callas, voce sublime e ultima incarnazione dell'eroina romantica. Il film costruisce, passo dopo passo, il suo dramma. Si vuole costruire un ritratto fedele di questa prodigiosa diva, facendo rivivere allo spettatore il suo percorso interiore. Non si tratta di un montaggio d'archivio, ma la messa in scena di una storia, un portrait-roman. Callas assoluta costituisce, insieme agli altri due film presentati nella sezione Orizzonti Eventi (Dall'altra parte della luna di Davide Marengo e Dario Baldi e Empire II di Amos Poe), un trittico ideale dove musica e cinema trovano il loro punto di congiunzione. Il mondo della musica sarà inoltre protagonista di altre pellicole della 64. Mostra, tra cui I'm not There di Todd Haynes, Die Stille vor Bach (The Silence Before Bach) di Pere Portabella e Lou Reed's BERLIN di Julian Schnabel.
In omaggio al Maestro Michelangelo Antonioni, il regista italiano più premiato a Venezia (Leone d'Argento nel 1955 con Le amiche, Leone d'Oro nel 1964 con Deserto Rosso, Leone d'Oro alla carriera nel 1983), la 64. Mostra presenta, nella sezione Fuori Concorso Eventi, tre suoi cortometraggi-documentari: N.U. (Nettezza Urbana) (1948), vincitore del Nastro d'Argento 1948 come Miglior documentario, uno spaccato della vita quotidiana degli spazzini romani in una giornata qualunque, un cortometraggio in cui nasce il valore semantico del cinema di Antonioni, un'introduzione precisa a ciò che il regista intende per paesaggio, per ambiente e per atmosfera; Vertigine (1950), frammento de La funivia del Faloria - contenuto in "Documento mensile" (una sorta di "magazine" visivo fondato e diretto tra gli altri da Marco Ferreri e Riccardo Ghione nel 1951) - un breve documentario "turistico" che intende illustrare il percorso della funivia dalla vallata alle cime del monte Faloria, un meraviglioso esercizio di grammatica cinematografica con cui Antonioni riesce con il proprio "occhio" ad annullare la retorica del commento parlato; Lo sguardo di Michelangelo (2004), toccante e profonda auto-rappresentazione di Antonioni davanti alla tomba di Giulio II scolpita da Michelangelo nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma, un gioco di sguardi, fatto di luci e ombre, di echi e risonanze, per cogliere la cifra stilistica del grande maestro ferrarese.