Il regista Alfonso Cuarón giovedì è stato l'ospite d'onore del Lucca Film Festival. Dopo aver tenuto una lezione di cinema e aver ricevuto il premio alla carriera, il filmmaker messicano ha presentato al pubblico il suo film I figli degli uomini.
Prima della proiezione Cuarón ha rilasciato un'intervista esclusiva per Movieplayer.it in cui ripercorre alcune delle tappe più importanti della sua carriera, sottolineando che ogni film realizzato ha un posto speciale nel suo cuore, anche se il lungometraggio con protagonista Clive Owen ha dei legami più specifici con il mondo contemporaneo.
Alla base di Gravity, dominatore un anno fa nella serata di premiazione degli Oscar, c'è stata la passione per lo spazio del regista e degli elementi onirici e all'insegna della libertà e un po' di paura.
Facendo quindi un passo indietro, occuparsi della storia di Harry Potter ha invece rappresentato un momento significativo nella sua dimensione professionale e artistica perché gli ha fatto conoscere molte persone con cui continua tuttora a collaborare, nonostante abbia poi deciso di abbandonare la guida della magica saga per evitare di ripetersi, preferendo mantenere intatta la sua curiosità come artista, dando spazio ad altri progetti.
L'ultimo spunto di riflessione regalato dal filmmaker è infine dedicato alla realtà del cinema messicano e alla difficile situazione della libertà di espressione in patria.
Ecco la videointervista esclusiva a cura del nostro Alessandro Antinori, con la collaborazione di Kalispéra Production: