Sarà l'attrice Marisa Paredes, tra le più grandi e acclamate attrici spagnole di tutti i tempi, l'ospite d'onore della 9ᵃ edizione del Festival del Cinema Spagnolo, che si tiene a Roma dal 5 al 10 maggio, come di consueto al Cinema Farnese Persol di Campo de' Fiori. L'attrice-musa di Pedro Almodóvar (sei i film girati insieme) sarà omaggiata dal festival con un trittico di film da lei interpretati e sarà presente a Roma per incontrare il pubblico alla proiezione del film La spina del diavolo , film ambientato durante la Guerra civile spagnola e diretto dal messicano Guillermo del Toro. Immancabile la proiezione de Il fiore del mio segreto, cult-movie di Almodóvar del 1995, e da scoprire la Paredes nei panni della moglie di un ex capitano tedesco della Seconda Guerra Mondiale costretto a vivere in un polmone d'acciaio nell'esordio alla regia di Augusti Villaronga, Tras el cristal, film-scandalo presentato alla Berlinale nel 1987 e praticamente inedito in Italia. Il festival del cinema spagnolo, che da sempre si è connotato come itinerante, farà quindi tappa per il terzo anno consecutivo a Milano, presso l'Auditorium San Fedele dal 27 al 29 maggio, e quindi a Trieste, presso il Cinema Ariston, il 30 e 31 maggio.
La Nueva Ola, sezione ufficiale del festival, presenterà i migliori film dell'ultima stagione. Tra questi, A cambio de nada, folgorante esordio alla regia di Daniel Guzmán che sarà ospite a Roma, fresco vincitore di 2 Premi Goya 2016. Tra le anteprime del festival, Stella cadente, l'ultimo film di uno dei personaggi più poliedrici del cinema spagnolo, Luis Miñarro, che sarà distribuito in Italia dall'8 maggio, da Boudu-Passepartout in collaborazione con il Festival del Cine Español ed EXIT Med!a, Interpretato anche dall'attore italiano Lorenzo Balducci, che sarà presente alla proiezione con il regista del film, Stella Cadente è un film storico e melodramma d'amore, commedia pop e musical camp, sogno gay ed equivoca festa erotica. Aperta denuncia allo stato attuale della società e della politica, con l'arte e il cinema come uniche possibili vie di fuga dal declino e dalla mediocrità racconta il breve regno spagnolo di Amedeo d'Aosta che, giunto a Madrid nel 1871, animato da idee liberali e progressiste, presto vedrà i propri ideali scontrarsi con la realtà spagnola del periodo, dominata da intrighi, corruzione e ogni bassezza di cui l'animo umano è capace.
Altro lungometraggio in programma, Magical Girl, di Carlos Vermut, Miglior Film e Miglior Regia al Festival di San Sebastián e vincitore del Premio Goya per la Miglior Attrice per Bárbara Lennie. Elogiato da Pedro Almodóvar come "un gioiello: la più grande rivelazione del cinema spagnolo degli ultimi 20 anni", il film narra la storia di Luis, un professore di letteratura disoccupato che vuole esaudire il desiderio di sua figlia Alicia: indossare l'abito ufficiale della serie manga Magical Girl Yukiko. Il prezzo del vestito è però troppo alto per le risorse di Luis che è dunque costretto a cercare il denaro come può. Lo farà attraverso Bárbara, affascinante e misteriosa ragazza, conosciuta una notte per caso.
Altra anticipazione è Hablar di Joaquín Oristrell, film corale che presenta un cast di stelle del recente cinema spagnolo, ambientato in una notte immersa nelle strade di Madrid. Un caleidoscopio di micro storie, realizzato in un unico piano sequenza - senza trucchi-, in cui i vari personaggi entrano ed escono dall'inquadratura mostrando uno spaccato della società spagnola contemporanea: amori e disincanti, la crisi e la voglia di riscatto, la magia del cinema e la passione per la vita.
Quindi, il regista Fernando Colomo presenta - sabato 7 maggio - il suo film Isla bonita, in cui un cineasta in cerca d'ispirazione a Menorca, viene contagiato dall'estivo "dolce far niente" delle Baleari, da quello stato di relax, sexy e splendente, che lo avvicinerà a una fascinosa scultrice del luogo e alla giovane figlia, propensa al libero amore. Girato fuori da ogni schema produttivo, Colomo si riallaccia all'ironia del miglior Woody Allen attore, dando vita a una delle commedie più solari dell'anno.
Evento speciale del festival, il documentario El hombre que quiso ser Segundo, del valenziano Ramón Alós Sánchez, formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, che dopo anni di ricerche, porta sul grande schermo - sarà presente lunedì 9 maggio alla proiezione - l'enigmatica vita di Segundo de Chomón, il cosiddetto Meliés del cinema spagnolo, uno dei pionieri della Settima Arte, considerato l'inventore dell'animazione cinematografica, maestro di trucchi ed effetti visivi di film che hanno segnato gli albori del cinema come il kolossal Cabiria di Giovanni Pastrone (1914), o Napoleone di Abel Gance (1927).
La Nueva Ola nella sua declinazione Latinoamericana, rende quindi Omaggio al Messico, in collaborazione con l'Ambasciata del Messico, e a Cuba, in collaborazione con la Fondazione Ente dello Spettacolo. Il film scelto per rappresentare la fervente cinematografia messicana è Güeros (proiettato sia a Roma che a Milano), fiore all'occhiello del nuovissimo cinema d'autore messicano. Road-movie di Alonso Ruizpalacios, premiato alla Berlinale 2015 come Miglior Opera Prima, ha come protagonista l'irrequieto adolescente Tomàs che, dopo aver scoperto che il suo cantante preferito è in fin di vita, convince il malinconico fratello a raggiungere l'artista per rendergli un ultimo omaggio. Inizia così un viaggio nella metropoli di Città del Messico che diventa un inno di appassionata e indomabile giovinezza. Il film sarà distribuito in Italia da Bunker Hill dal 16 giugno prossimo.
L'Omaggio a Cuba prende invece spunto dal 30° anniversario della EICTV, la Escuela Internacional de Cine y Televisión, celebre scuola fondata nel 1986 "per formare cineasti attivi che uniscano all'alto livello estetico e tecnico, una concezione etica, una visione critica del mondo, una chiara posizione davanti alla barbarie, all'ingiustizia, all'oppressione, una capacità di sognare, una utopia". Sia a Roma che a Milano saranno proiettati alcuni cortometraggi realizzati dagli studenti della scuola: tra cui Oslo (2012) e La trucha (2014) di Luis Ernesto Doñas. Per informazioni: www.cinemaspagna.org.