Nel corso di un'intervista concessa a IGN, il regista dell'Episodio 4 di Ahsoka, Peter Ramsey, ha parlato del personaggio di Baylan Skoll, interpretato dal compianto Ray Stevenson, e di come questo sia stato sviluppato in maniera diversa rispetto ai classici villain di Star Wars.
Secondo il regista, i realizzatori della serie volevano che avesse l'aspetto di un cavaliere medievale.
"È uno stile di combattimento completamente diverso, che si presta molto alla fisicità di Ray", ha raccontato Ramsey. È un personaggio che ha la tendenza a "giocare a scacchi" con chi incontra.
"È come se giocasse una specie di partita a scacchi, senza frenesia o roba del genere", ha aggiunto il regista. "Quindi si allungano i tempi prima che possa sferrare il colpo decisivo. È stato il momento in cui ci siamo detti: "Ok, vogliamo davvero scavare nel bagaglio di Kurosawa per questo. Lo sfrutteremo il più a lungo possibile finché non cominceremo a metterci in imbarazzo. Si trattava di verificare le debolezze dell'altro e di capire chi avrebbe vinto questa battaglia prima ancora che iniziasse. E lasciarlo crescere da lì".
Il regista ha anche parlato del ritorno di Hayden Christensen nei panni di Anakin Skywalker nella miniserie.
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Pur essendo sensibile alla Forza, Skoll non è né un Jedi né un Sith. Un tempo era un membro dell'Ordine Jedi, uno dei pochi che sfuggirono all'Ordine 66 durante l'ascesa dell'Impero Galattico. La sua spada laser color ocra è un'indicazione del suo ruolo all'interno della tradizione: non ha abbracciato il Lato Oscuro della Forza, né è tornato all'Ordine Jedi attualmente rimesso in piedi da Luke Skywaler in questo momento della linea temporale di Star Wars.