Ian Fleming, creatore di James Bond, voleva Christopher Lee come antagonista in Agente 007, licenza di uccidere, capostipite della saga cinematografica che miete successi dal 1962. Una questione con tinte di nepotismo, dato che Fleming e Lee erano cugini, ma a quanto pare la cosa non andò oltre delle conversazioni informali tra lo scrittore e i produttori, perché Lee affermò successivamente di non aver mai avuto un'offerta ufficiale. Si scoprì poi che Fleming aveva temporeggiato a tal punto che quando espresse la propria preferenza era già stato scelto Joseph Wiseman.
Christopher Lee non fu l'unico considerato per la parte, e nel caso del drammaturgo Noel Coward ci fu un'offerta formale, che lui rifiutò con un telegramma con su scritto: "Dr. No? No! No! No!". Lee ebbe poi modo di partecipare al franchise una decina d'anni dopo, al fianco di Roger Moore in Agente 007, l'uomo dalla pistola d'oro. Uno dei tanti ruoli iconici nella carriera di Lee, che dopo degli inizi poco entusiasmanti (veniva scartato per parti importanti perché troppo altro per gli standard dell'epoca) ebbe un percorso professionale di tutto rispetto, nella natia Inghilterra e a livello internazionale, incluse collaborazioni con registi italiani (Lee era di origine italica da parte di padre e parlava anche la nostra lingua). La sua ultima apparizione sullo schermo, prima della scomparsa nella primavera del 2015, fu nei panni di Saruman ne Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate .
La saga cinematografica di 007, inaugurata nel 1962, è composta da venticinque film ufficiali (più due lungometraggi apocrifi, di cui uno parodistico). Il più recente, No Time to Die, uscirà nelle nostre sale il 30 settembre, dopo quasi un anno e mezzo di rinvii dovuti alla pandemia, e segnerà l'addio al personaggio da parte di Daniel Craig, che ha ereditato la parte da Pierce Brosnan nel 2005.