Da quando Adrian, la serie e Adriano Celentano non sono più tornati in Tv, dopo il 4 febbraio, sul loro conto si è detto di tutto. A rimettere ciascuno al proprio posto, però, è Claudia Mori, che risponde a tono alle parole di Michelle Hunziker e Milo Manara e spiega perchè Adrian non è quel gran fallimento di cui tutti parlano.
La moglie del Molleggiato, nonché produttrice della serie tv, ha approfittato di un'intervista con La Repubblica per togliersi diversi sassolini dalla scarpa, anzitutto contro chi ha abbandonato la nave del Clan Celentano appena intuito l'arrivo della tempesta. Pochi giorni fa, in un'intervista al Corriere della Sera, Michelle Hunziker aveva spiegato le ragioni del suo abbandono (e prevedibilmente anche di quello di Teo Teocoli e di Ambra Agiolini) attribuendole alla disorganizzazione di Celentano, al fatto che nessuno, oltre al Molleggiato, potesse dare indicazioni. "Ognuno è libero di agire come vuole, anche male, ma sarebbe auspicabile senza scadere in offese e bugie. Un quotidiano svizzero in un'intervista a Hunziker titola l'articolo a caratteri cubitali 'Che stronzo!' rivolto ad Adriano. Le sembra normale?" ha commentato Claudia Mori. Riprendendo anche il discorso sulla presunta battuta sessista di Adrian citata dalla stessa Hunziker: "Accusa Adriano addirittura di sessismo? Era una battuta innocente detta in modo paternalistico come potrebbe dire un padre a sua figlia: "Mi raccomando non bere e non fare tardi". Si è voluto stigmatizzare Adriano in modo prevenuto, visto che uno dei temi centrali, sia di Adrian che di Adriano, è proprio la lotta alla violenza sulle donne".
Nel tritacarne della Mori finisce anche un altro nome eccellente, quello di Milo Manara, che dopo i primi dati sugli ascolti deludenti e soprattutto dopo le prime, feroci critiche alla serie animata, aveva fatto sapere di non essere lui l'artefice dei disegni, perchè tutto quello che aveva consegnato a Mediaset e al Clan Celentano erano solo alcuni bozzetti. "Siamo rimasti stupefatti" ha raccontato Claudia Mori a Dario Cresto-Dina. "Manara l'ha visionato nella versione andata in onda, approvando senza riserve l'animazione e il montaggio anche dei disegni nelle scene d'amore, nonché confermando davanti a testimoni di volerlo firmare, indicando lui stesso al montatore Emanuele Muscolino, il testo da utilizzare nei titoli di testa, ovvero: Character Design - Milo Manara. Milo ha spiegato ad Adriano, al montatore e a me, che preferiva l'inglese perché illustrava meglio il suo apporto creativo al progetto. Contrattualmente Milo Manara poteva anche non firmare Adrian e in quel caso avremmo scritto 'ispirato all'iconografia di Milo Manara'. Ma non è andata così, lui lo ha voluto orgogliosamente firmare".
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Adrian La Serie è davvero costata 20 milioni di euro come tutti dicono? "Mi domando da dove nasca il riferimento a questa cifra. Mi sembra che siano tutti solo molto prevenuti su questo progetto". Adriano Celentano ha sicuramente i suoi detrattori nel mondo dello spettacolo, e spesso non desta simpatia neppure tra il pubblico, ma è fuori da ogni dubbio che gli ascolti siano crollati a picco dopo la prima serata, che le "performance in absentia" di Celentano abbiano generato malumori tra gli spettatori in teatro e a casa, e che, per dirla tutta, che Adrian non sia certo un gran prodotto (soprattutto in un'epoca che ha visto impennarsi la qualità dei lavori televisivi). Eppure, per Claudia Mori, anche le critiche in questa direzione sono poco più che maldicenze, perchè Adrian non è quel gran disastro di cui tutti parlano e Celentano è sereno, solo molto, molto convalescente: "L'umore di Adriano è molto alto. Parlare di fallimento quando la serie è appena iniziata mi sembra un po' imprudente, soprattutto quando si tratta di Adriano perché con lui le sorprese sono inimmaginabili. Il programma è stato spostato solo perché Adriano è stato vittima, come moltissimi italiani, di un pesante malanno di stagione. Con Mediaset abbiamo deciso di evitare il rischio di ricadute di Adriano, oltre che di riprendere la messa in onda in un periodo di fine stagione televisiva, notoriamente non favorevole". Chissà.