E' una triste estate questa per il cinema. Dopo che ieri è arrivata la notizia della morte di un attore amatissimo, Michel Serrault, e di un regista venerato, Ingmar Bergman, oggi salutiamo un maestro ancora più vicino a tutti noi: Michelangelo Antonioni.
Il regista di Deserto rosso e Blow-up, classe 1912, si è spento ieri sera, nella sua dimora, accanto alla moglie Enrica Fico. Il cinema lo ricorderà come un coraggioso innovatore, un esegeta veritierio e non consolatore della vita umana e uno degli alfieri del cinema italiano nel suo periodo di maggior fulgore.
L'ambiente cinematografico internazionale ha più volte riconosciuto la sua maestria: oltre a ricevere due nomination all'Oscar con Blow-up, Antonioni fu onorato con un Orso d'oro berlinese per La notte e con una Palma d'oro (Blow-up) e due premi della giuria per L'eclisse e L'avventura a Cannes. Il festival translapino gli riservò anche il premio speciale della 35a edizione per Identificazione di una donna. Anche il festival di Locarno iscrisse nel suo albo d'oro il nome di Antonioni premiando Il grido con il Pardo d'oro, mentre a Venezia il regista ferrarese fu celebrato con il Leone d'argento per Le amiche e, anni dopo, con il Leone d'oro all'immenso Deserto rosso.
L'ultimo lavoro dell'anziano maestro è stato uno dei segmenti del film a episodi Eros (2004) mentre l'ultima pellicola completa, datata 1995, è Al di là delle nuvole.