Vilmos Zsigmond, ungherese di nascita, è morto all'età di 85 anni, il primo gennaio del 2016, ad annunciarlo è stato il suo collega Yuri Neyman. Zsigmond ha vinto l'Oscar per la fotografia per il film Incontri ravvicinati del terzo tipo del 1977, ha poi ricevuto tre nomination per Il cacciatore, Il fiume dell'ira e The Black Dahlia. Nel 2003 un sondaggio dell'International Cinematographers Guild lo classificò tra I dieci direttori della fotografia più influenti della storia.
Nei suoi cinquant'anni di carriera ha partecipato alla realizzazioni di numerosi film tra i quali: Un tranquillo week-end di paura, Il lungo addio, I cancelli del cielo e Blow Out. Negli ultimi anni, tra 2012 e il 2014 ha girato alcuni episodi della serie The Mindy Project, trasmessa dalla Fox. Steven Poster della International Cinematographers Guild, che ha lavorato con lui in tre film, ha dichiarato che la genialità di Vilmos non stava solo nelle immagini, ma nel senso del dovere finalizzato a portare avanti una narrazione onesta.
Zsigmond era fuggito dall'Ungheria dopo l'invasione russa del 1956, cominciando a lavorare a film con budget limitato fino al suo incontro con Robert Altman per il film I compari del 1971. Nei vent'anni a seguire è stato uno dei direttori della fotografia più richiesti di Hollywood, e ha lavorato per registi del calibro di Michael Cimino, Steven Spielberg, Martin Scorsese, Brian De Palma e George Miller.