Si è spento ieri sera a Milano Piero De Bernardi, autore di numerose commedie all'italiana, che insieme a Leo Benvenuti, scomparso dieci anni fa, è stato uno degli sceneggiatori più prolifici del nostro cinema, attivo fino all'ultimo.
Nato 84 anni fa a Prato, De Bernardi ha debuttato come sceneggiatore nei primi anni '50, e ha continuato fino allo scorso anno (ha firmato pellicole come Grande, grosso e Verdone e il biopic televisivo La mia casa piena di specchi, tra le altre cose). Nel corso della sua lunga e fortunata carriera si è occupato delle sceneggiature di alcuni film di Totò, come Arrangiatevi! e Destinazione Piovarolo, ma anche di commediole estive degli anni '60, alcuni titoli della saghe di Don Camillo e Peppone, Fantozzi e Amici Miei, ma ha anche collaborato con Pietro Germi, Sergio Leone (è stato uno degli sceneggiatori di C'era una volta in America) Alberto Sordi, Lina Wertmuller e Carlo Verdone.
Con Verdone in particolare, ha collaborato dodici volte, e non solo per le commedie dirette dall'attore romano, come Un sacco bello, Compagni di scuola e Stasera a casa di Alice, ma anche per film da lui interpretati, come Sette chili in sette giorni. Proprio con lo script di un film di Verdone, Io e mia sorella, De Bernardi ottenne un David di Donatello, il terzo della sua carriera dopo quelli avuti per La stanza del vescovo e Speriamo che sia femmina.
Non solo commedie nella lunga filmografia di De Bernardi, ma anche drammi come Volevo i pantaloni - tratto dal bestseller di Lara Cardella, che allora fece discutere - e commedie dal sapore un po' amaro come Finchè c'è guerra c'è speranza. Lo sceneggiatore era il padre dell'ex-attrice Isabella De Bernardi, che i fan di Verdone ricorderanno nel ruolo dell'insopportabile Fiorenza, la fidanzata di Ruggero, l'ingenuo hippie di Un sacco bello.