La "cofana" di capelli neri, il trucco pesante - che con gli anni era diventato un po' la sua "maschera" - e le vesti, prima discinte poi colorate, in ogni caso mai sobrie. E poi le unghie, che erano lunghi artigli laccati di rosso, e su dita che sfavillavano di anelli. A 84 anni si è spenta Moira Orfei, regina indiscussa del circo italiano che negli ultimi anni si trovava a suo agio anche nei salotti televisivi, nei quali veniva invitata per dare colore alla trasmissione. Così come ci ha abituati alle sue mise coloratissime e pacchiane, allo stesso modo ci ha abituati alle sue dichiarazioni a mezzo stampa, altrettanto colorite.
Io provengo dalla parte degli zingari. So fare e togliere il malocchio. Non sopporto le fattucchiere che mandano in rovina le persone. Se mi chiedono di togliere il malocchio lo faccio volentieri, se proprio qualcuno mi offre qualcosa, chiedo un mazzo di fiori.
Tra le icone gay più esagerate, Moira è stata anche star del cinema ai tempi in cui sugli schermi nostrani andavano per la maggiore le commedie di Totò, i film d'avventura e i peplum. Tra le tantissime pellicole in cui è apparsa, ricordiamo Ursus, Gli amori di Ercole, ma anche Totò e Cleopatra, Il monaco di Monza, ma anche Profumo di donna, Casanova '70 e Signore & Signori.
A dare l'annuncio della scomparsa di Moira, è stata la sua famiglia, con un comunicato ufficiale: "Il Circo Orfei che Moira, insieme al marito Walter Nones ha guidato facendo divertire intere generazioni, per volontà dello stesso, dei figli e dei nipoti andrà avanti per continuare la tradizione in onore della più grande icona circense. Grazie a questa scelta oggi a Brescia, si terranno gli ultimi spettacoli della data lombarda in attesa che il Circo arrivi la prossima settimana a Milano".
Nella foto qui sotto, Moira in un celebre scatto di Luigi De Blasi: Gli italiani si voltano, del 1954 - esposto al Guggenheim.