A coronamento di una lunga serata che ha visto trionfare The Millionaire in tutte le categorie in cui era candidato tranne una (il montaggio sonoro, in cui la statuetta è andata a Il cavaliere oscuro), arriva l'ampiamente telefonata apoteosi dei due premi più prestigiosi.
Durante questi mesi di trionfi, Danny Boyle e la gang di The Millionaire non hanno perso la freschezza, l'umiltà e il fascino che gli hanno cattivato l'affetto di Hollywood. Boyle accetta la statuetta offertagli da Reese Witherspoon con grande emozione ringrazia l'Academy per il miracolo che gli hanno regalato e ringrazia, tra gli altri, l'intera città di Mumbay e il coreografo che ha curato il balletto finale di The Millionaire.
Quando arriva il momento del premio finale, cast e crew montano in massa sul palco, una compagine colorata ed entusiasta con una età media che scende in picchiata grazie ai giovanissimi interpreti dei personaggi centrali da bambini. Otto statuette totali e un trionfo da ricordare per quello che incarna, come pochi film nella storia degli Academy Awards, la favola del "little film that could".