Un appuntamento ormai storico per gli appassionati del cinema del sud del mondo, l'unico festival in Italia interamente dedicato alla conoscenza della cinematografia, delle realtà e delle culture dei paesi dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina. Oltre 50 nazioni rappresentate, circa 80 tra film e video proiettati. L'inaugurazione del festival avrà luogo lunedì 23 marzo all'Auditorium San Fedele con l'anteprima italiana del film London River di Rachid Bouchareb, il cui interprete principale, l'attore Sotigui Kouyaté, ha vinto a Berlino 2009 il premio per la miglior interpretazione.
Il programma del 19° Festival prevede le ormai consuete due sezioni competitive - Concorsi Finestre sul mondo - aperte ai lungometraggi di fiction e ai documentari di Africa, Asia e America Latina. Tra i film selezionati in prima nazionale l'ultima pellicola del regista argentino Pablo Trapero, Leonera presentata a Cannes 2008; dal festival di Rotterdam 2009 Adela, l'ultima opera di un regista ormai di culto nelle Filippine, Adolfo Alix Junior. E tre concorsi riservati esclusivamente all'Africa: il Concorso per il Miglior Film Africano e i Concorsi per i Migliori Cortometraggi di Fiction e Documentari e Non Fiction. Tra i titoli: Sex, gombo et beurre salé, l'irresistibile commedia "all'africana" del regista di Daratt Mahamat Saleh Haroun, e Nothing but the truth, l'opera prima dell'attore sudafricano John Kani (interprete di Un'arida stagione bianca e Spiriti nelle tenebre).
Il Festival dedicherà un omaggio a Darezhan Omirbayev. Regista di fama internazionale, Omirbayev è uno dei cineasti più rappresentatavi del Kazakistan, e ha legato il suo nome a quella che all'inizio degli anni Novanta si pose all'attenzione internazionale come la nouvelle vague kazaka. Omirbayev è tra i registi che fin da subito esprimono un personale percorso d'autore e presenta una filmografia ricca di personalità. Una dimensione poetica, abitata da indimenticabili personaggi colti nelle loro conflittualità esistenziali, che il regista esplora nei cinque lungometraggi realizzati. Con il suo primo film Kaïrat (1992), storia di un giovane uomo che emigra da un villaggio verso la grande città, vince il Pardo d'argento al Festival di Locarno. Con Cardiogramma (1995), selezionato in competizione alla Mostra del Cinema di Venezia, racconta la storia di un ragazzino di 12 anni che vive isolato nelle steppe e parte alla scoperta del mondo. Tueur à gages (1998), uno dei suoi lavori più significativi, narra le vicende di Marat, un autista che s'improvvisa killer per pagare i debiti. Il film vince il premio della sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes. Seguono la crisi d'identità professionale e personale di un regista in Jol (2001), sempre presentato a Cannes, e Shuga (2007) storia di una donna nella moderna capitale Astana, liberamente ispirato ad Anna Karenina di Tolstoij. Il regista sarà presente al festival ed incontrerà il pubblico in occasione della proiezione dei suoi film.
In seguito al grande successo di pubblico e di stampa della sezione "Musalsalat e il terrorismo sugli schermi arabi", il festival rinnova l'interesse per i media arabi con la sezione tematica: Al Jazeera, l'occhio arabo sul mondo. La selezione di programmi televisivi di Al Jazeera proposti al Festival mostrerà una carrellata di trasmissioni che affrontano l'argomento Obama e la politica Usa, come il talk show Al ittijah al Moakis (La direzione opposta) condotto da Faisal Al Kasim, anchormen di Al Jazeera; mostrando una soap opera, di produzione giordana, Al Ijtiyah (L'invasione) sull'invasione israeliana del campo profughi palestinese di Jenin, che ha ottenuto il prestigioso premio Emmy Award, o il reportage As-sajin (Il detenuto 345) che narra le vicende di un cameraman di Al Jazeera detenuto per sette anni a Guantanamo. Un assaggio di un universo televisivo variegato e complesso, che si interroga sui rapporti con l'Occidente in maniera nuova e originale.
Per informazioni www.festivalcinemaafricano.org.