Prende il via oggi a Firenze la sesta edizione del River to River. Florence Indian Film Festival. La manifestazione, che si concluderà il 14 dicembre, è ormai un appuntamento fisso per gli appassionati di cinema indiano e non solo così, nonostante i pesanti tagli ai contributi pubblici e il conseguente ridimensionamento del budget, il festival diretto da Selvaggia Velo può contare su un'ampia scelta di lungometraggi, corti e documentari provenienti da India, Pakistan, Bangladesh, Nepal e Sri Lanka.
Tra i lungometraggi di questo anno verranno presentate quattro prime europee a cominciare da Dubai Return di Aditya Bhattacharya, ironica gangster story ambientata nel bizzarro mondo della malavita di Mumbai. Infinite Justice, coproduzione anglo-pakistana del regista indipendente Jamil Dehlavi, narra la drammatica vicenda di un giornalista ebreo americano catturato da fondamentalisti islamici a Karachi che viene usato come merce di scambio con i prigionieri di Guantanamo Bay. Di tutt'altro tono il letterario Herbert diretto da Suman Mukhopadhyay, in cui la vita del protagonista si scontra con il dolore, i primi amori, la lotta con il comunismo e gli interessi per lo spiritismo. Grande attesa anche per I did not kill Gandhi dell'assamese Jahnu Barua, acclamatissimo nei festival indiani, che connette insieme due eventi disparati: la storia contemporanea di una famiglia della media borghesia indiana alle prese con il capofamiglia Uttam Chaudhary, professore di hindi in pensione affetto da una forma di demenza precoce, e l'assassinio del padre della nazione, Mohandas Karamchand Gandhi.
Oltre alle occasioni di incontro e confronto con i numerosi registi ospiti della manifestazione fiorentina e alla nutrita proposta di cortometraggi e di documentari che illustrano usi e costumi del continente indiano, riveste particolare interesse la tradizionale retrospettiva che quest'anno è dedicata a una delle registe indiane più note, Mira Nair, di cui verranno proiettati lo struggente Salaam Bombay! e il variopinto Monsoon Wedding, Leone d'Oro nel 2001. A chiusura del festival la proiezione speciale dell'ivoriano Notturno Indiano tratto dal romanzo di Antonio Tabucchi.