365 Giorni è al centro delle accuse di Duffy, la cantautrice gallese, che ha chiesto di togliere il film dal catalogo di Netflix perché offre una rappresentazione molto controversa dello stupro e della violenza nei confronti delle donne.
L'artista, alcuni mesi fa, aveva condiviso la sua drammatica storia svelando di essere stata rapita e violentata, decidendo successivamente di stare distante dal mondo dello spettacolo per cercare di riprendersi dal trauma.
Il film polacco 365 giorni, che ha incassato 9 milioni di dollari in patria, è entrato a far parte della classifica dei 10 film più visti in streaming in molte nazioni e racconta la storia di una donna che viene rapita da un gangster siciliano convinto che in un anno si innamorerà di lei.
Duffy ha ora voluto rivolgersi a Reed Hastings per spiegare quanto sia irresponsabile distribuire il progetto che dovrebbe avere un sequel ed è già stato al centro di una petizione, firmata da oltre 3.500 persone, in cui si sottolinea che "glorifica il traffico di esseri umani e la Sindrome di Stoccolma".
La cantautrice, nella sua missiva, ha ricordato come sia stata drogata, rapita e violentata. L'artista ha quindi parlato del film dichiarando: "Non voglio essere nella posizione di scrivervi, ma quello che ho subito mi obbliga a farlo, perché l'esperienza violenta che ho vissuto è del tipo che voi avete deciso di presentare come 'fantasia erotica per adulti'".
Duffy ha aggiunto: "365 giorni rende glamour la brutale realtà dello sfruttamento della prostituzione, del rapimento e della violenza sessuale. Nessuno dovrebbe avere questa idea di intrattenimento e non dovrebbe essere descritta in quel modo, o commercializzata".
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La cantante ha ricordato che circa 25 milioni di persone sono al centro di questi crimini in tutto il mondo, sottolineando che l'80% sono donne e il 50% sono minorenni: "Non riesco a immaginare come Netflix possa ignorare quanto sia avventato, insensibile e pericoloso mostrare questo film proponendolo come una storia 'sexy'. Ha persino spinto, recentemente, alcune giovani donne a chiedere allegramente a Michele Morrone, il protagonista del film, di rapirle".
Duffy ha aggiunto: "A chiunque che potrebbe dire 'si tratta solo di un film', non è 'solo' quando si ha una grande influenza nel distorcere un argomento di cui non si parla spesso, come il traffico sessuale e i rapimenti, rendendolo un argomento erotico".
La cantante si è infine rivolta agli spettatori chiedendo di riflettere sulla realtà delle situazioni proposte sullo schermo, rendendosi conto di quanto sia sbagliata e dannosa la rappresentazione degli eventi al centro di 365 Giorni.