Finale di stagione per 1993, gli ultimi due episodi della serie sugli anni che hanno cambiato il Paese a cavallo fra Prima e Seconda Repubblica andranno in onda domani, martedì 6 giugno alle 21.15 su Sky Atlantic HD e su Sky Cinema Uno HD. Inoltre, l'intera nuova stagione è anche su Sky Go e Sky On Demand. E per chi volesse rivivere le emozioni e le atmosfere anche musicali di quegli anni, è già disponibile in download su iTunes, in streaming su Spotify e dal 9 giugno in tutti i negozi di dischi e store online distribuita da Sony Music, la colonna sonora della serie, con i brani originali creati da Davide Boosta Dileo e una selezione di alcuni dei pezzi più rappresentativi dell'epoca: dai Duran Duran di Ordinary World a Paul Weller, agli 883, ai The Jam fino ai The beloved di Sweet Harmony.
Le vicende al centro del finale di 1993 segneranno per sempre le vite dei protagonisti: ciascuno è alle prese con la propria battaglia per sopravvivere al rovinoso crollo della Prima Repubblica e guadagnarsi un posto al sole della Seconda. La rivoluzione è alle spalle: dopo Tangentopoli, nella lotta per il potere il terrore ha preso il sopravvento, fra le bombe del 1993 a Roma, Firenze e Milano, suicidi, processi e lo scandalo del sangue infetto. In attesa della restaurazione si muovono in questo contesto, come dall'inizio della serie, i protagonisti, Leo, Pietro, Bibi, Veronica e Luca, le cui storie si intrecciano alla Storia, quella vera, del nostro Paese.
Leonardo Notte (Stefano Accorsi) è pronto per scendere in politica e tra i suoi segreti e le sue conoscenze, diventa irrilevante da che parte stare. Era a un passo dall'entrare nella squadra di Silvio Berlusconi (Paolo Pierobon), ma l'esperienza in carcere ha dissuaso il Cavaliere dall'arruolarlo fra le sue fila. Leo riesce a ottenere un incontro con Massimo D'Alema (Vinicio Marchioni), con il quale si dimostra ancora una volta brillante, spregiudicato, senza peli sulla lingua. Sul piano personale è tempo di chiarimenti con Arianna (Laura Chiatti), che gli concede un'ultima possibilità per dire la verità, ora o mai più.
Veronica (Miriam Leone) è sotto ricatto, la minaccia della diffusione di un suo video hard la costringe a scendere a patti: per non farlo pubblicare decide di raccontare a Davide (Flavio Parenti), della redazione del giornale che la tiene sotto scacco, le sue memorie per un libro-verità con nomi e cognomi degli uomini con cui è andata a letto per far carriera in tv. Nel frattempo alla triste showgirl accade qualcosa che non aveva messo in conto e si innamora del giovane scrittore.
Grazie alle insistenze di Luca Pastore (Domenico Diele), che ora sembra intenzionato a chiudere la sua carriera e a cambiare vita, si accelerano le indagini sulla sanità: il cerchio si stringe intorno al gruppo Mainaghi, su Bibi (Tea Falco) e il fratello Zeno (Eros Galbiati). Il pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi) riuscirà a fare luce sulle responsabilità nel processo Enimont, indagine che segna il tramonto definitivo di un'intera stagione politica.
Intanto, Pietro Bosco (Guido Caprino) dopo le difficoltà iniziali riuscirà a farsi strada nella Lega Nord. Avvicinatosi al Professor Miglio (Antonio Piovanelli), teorico della secessione del Nord dal resto d'Italia, il deputato troverà, alla fine, il modo per entrare nelle grazie del Senatùr Umberto Bossi (Pieraldo Girotti).
Guarda la video-intervista: Accorsi, Leone e Diele: il nostro 1993 senza un briciolo di nostalgia
Il season finale di 1993, produzione originale Sky, realizzata da Wildside, segna un punto di non ritorno: mai come in questi due ultimi episodi la storia recente del nostro Paese irrompe nelle storie dei protagonisti della serie, personaggi la cui vita si intreccia con il terremoto politico, civile e sociale che ha scosso l'Italia nel caos del passaggio tra Prima e Seconda Repubblica.