Selfie è un film del 2019 diretto da Agostino Ferrente con Pietro Orlando e Alessandro Antonelli. Durata: 78 min. Distribuito in Italia da Cinecittà Luce. Paese di produzione: Francia, Italia.
Ritratto di due adolescenti del rione Traiano di Napoli che ritraggono se stessi e ciò che li circonda con l'aiuto dei loro smartphone.
Pellicola girata interamente sullo smartphone del regista che ha affidato ai due giovani protagonisti il compito di raccontare la loro quotidianità nel Rione Traiano di Napoli, un rione dove sono stati ubicati i senzatetto della Seconda Guerra Mondiale della baraccopoli di Via Marina. Il docu-film è nato in seguito all’uccisione di Davide, un ragazzino di sedici anni che girava in motorino per il rione senza casco, una cosa che praticamente tutti i ragazzi - e non - di Napoli fanno senza pensarci due volte. Davide, spensierato sul suo motorino, è stato ucciso per sbaglio durante un inseguimento della polizia che lo ha scambiato per un pregiudicato latitante, una morte assurda, che lascia senza parole.
Tra gli amici di Davide, ci sono anche Alessandro e Piero, amici legatissimi, entrambi sedicenni, che vivono proprio al Rione Traiano l’uno di fronte all’altro. Il regista gli ha chiesto di documentare la loro vita durante l’estate successiva ai fatti accaduti e Alessandro e Piero hanno così cominciato a registrare tutto quello che hanno fatto sullo smartphone del regista. Pietro ha seguito un corso per diventare parrucchiere, ma almeno per il momento non ci sono prospettive di lavoro in una realtà sociale dove è molto più facile, quasi scontato, finire nella criminalità organizzata che trovare un lavoro onesto. Il papà di Pietro fa il pizzaiolo, ma lavora fuori Napoli e torna a casa soltanto il giorno di riposo, una volta a settimana. La mamma invece è andata in vacanza al mare insieme ai fratellini più piccoli. Pietro ha deciso di rimanere in città per far compagnia ad Alessandro e iniziare finalmente a mettersi in regime alimentario, per eliminare i chili presi dopo il trauma di aver perso un cugino durante un incidente stradale.
Alessandro invece è cresciuto con la mamma, dopo che i suoi genitori si sono separati il papà si è trasferito e non si fa mai vivo. Alessandro ha mandato a quel paese anche la scuola dopo aver litigato con un l’insegnante che pretendeva che lui imparasse a memoria la poesia di Leopardi “L’Infinito”. Pur di guadagnare qualcosa, adesso lavora come garzone in un bar, si occupa delle consegne a domicilio, effettuate con il motorino, portato ovviamente senza casco. Sarebbe ancora più complicato portare il vassoio di caffè se poi devi anche metterti e toglierti il casco e poi d’estate fa caldo… Comunque è un lavoro che riesce a mantenere ed è già tantissimo, in un rione dove finire a fare lo spacciatore è quasi la regola e non l’eccezione.
Tutte le loro scene di vita giornaliera si susseguono sulla telecamera del cellulare, e mentre Alessandro vorrebbe che il film illustrasse soltanto la loro amicizia e la parte più bella della città - perchè tanto i media mostrano sempre e solo le cose brutte - Piero invece vuole riprendere ogni cosa, proprio per mostrare le difficoltà della loro vita quotidiana, che sono lontane anni luce dallo spettatore medio. Pietro e Alessandro fanno da cameramen e interpreti, guidati con mano leggera dal regista e aiutati dai membri della troupe raccontano loro stessi, la loro città, l’amicizia che li lega, un racconto dove traspare il calore che picchia sulle strade di Napoli e il calore che lega questi due ragazzini dal futuro incerto, mentre gli stacchi, alternati delle telecamere di sicurezza sparsi qua e la’, offrono uno sguardo più freddo, immutabile, di un rione, una città che rimane a guardare quando i ragazzini finiscono uccisi per sbaglio e continua ad andare avanti come se niente fosse.
Uno dei piaceri del nostro lavoro è sorprendersi al cospetto di opere particolari, di film che cercano un approccio particolare, una via nuova per portare su schermo qualcosa di già visto in modo inedito, e raccontarlo come stiamo per fare in questa recensione di Selfie. …
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(4.0 stelle su 5)
Attualmente Selfie ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Selfie è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 7.2 su 10
Selfie
2019 - CG Entertainment
Contiene 1 Ora e 16 Minuti di contenuti su 1 Disco.
Selfie arriva stasera su MioCinema: il film sarà presentato al pubblico dal regista Agostino Ferrente; con lui la scrittrice Luciana Castellina e il critico Fabio Ferzetti.
In onda stasera su Rai1 alle 23:30, all'interno dello Speciale TG1, c'è Selfie, il documentario, ambientato in una Napoli difficile, con cui Agostino Ferrente si è aggiudicato un David di Donatello.
La recensione di Selfie, documentario sui generis di Agostino Ferrante che racconta un'area di Napoli attraverso lo sguardo di due ragazzi.
Selfie uscirà nelle sale il prossimo 30 maggio, ecco in esclusiva una clip del film ispirato dalla storia di Davide ucciso a 16 anni per errore da un Carabiniere.
Intervista ad Agostino Ferrente, che al Festival di Berlino 2019 ha presentato Selfie, documentario girato attraverso gli occhi due ragazzi.