Napoleone. Nel nome dell'arte è un film del 2021 diretto da Giovanni Piscaglia con Jeremy Irons. Distribuito in Italia da Nexo Digital. Paese di produzione: Italia.
Il film racconta come la passione del Bonaparte – talvolta l’ossessione del Bonaparte – per l’arte e il sapere abbia cambiato il volto della cultura moderna: dalla nascita di scuole, biblioteche e musei pubblici (tra cui Brera e il Louvre), alla fondazione dell’egittologia grazie alla campagna d’Egitto, le straordinarie scoperte archeologiche e i furti di opere d’arte, sino ad arrivare ai dipinti e alle sculture a lui dedicate.
Nella sua straordinaria ascesa verso il potere, Napoleone Bonaparte non dimenticò mai quale fosse il suo più grande desiderio: quello di riunire sotto un’unica bandiera l’intera Europa. Insieme ad essa, avrebbe voluto creare un museo universale, riunendo le opere delle civiltà del passato e mostrandole come esempio a quella che si riteneva come la modernità di inizio Ottocento.
Scrittore mancato, lettore compulsivo, ammiratore dell’arte e della sua forza di comunicazione, Napoleone fu certamente spinto alle conquiste dalla possibilità di ottenere la gloria, ma anche dal bisogno di conoscenza e dall’ambizione di associare la sua immagine alle grandi civiltà che avevano cambiato il corso della storia. Durante le campagne militari favorì diverse ricerche ma finalizzò tali buoni propositi in maniera negativa, rendendosi suo malgrado protagonista di furti di opere e di inopportuni scavi archeologici, soprattutto in Italia e in Egitto, da cui però nacquero scoperte come quella della Stele di Rosetta e la fondazione dei primi musei pubblici del mondo: il Louvre di Parigi e, sul suo esempio, la Pinacoteca di Brera di Milano. Nei territori conquistati portò riforme scolastiche, rivoluzioni architettoniche e urbanistiche e un nuovo modo di intendere il classicismo: lo Stile Impero, di cui parte integrante è la figura del sovrano, venne utilizzato per i busti di marmo e le monete, con l’immancabile citazione della celebre N.
Il documentario prende spunto dall’incoronazione di Napoleone a re d’Italia nel Duomo di Milano il 26 maggio 1805, con la quale egli ribadì il suo legame tanto con il mondo greco-romano quanto con quello rinascimentale e persino con l’eredità longobarda. Inoltre, si riascolterà il Te Deum di Francesco Pollini, che fu composto e suonato per l’incoronazione e che è stato solo recentemente ritrovato tra le carte dell’Archivio di Stato da una docente del Conservatorio di Milano, Licia Sirch. Quindi, si assisterà al restauro del manto indossato quel giorno da Napoleone e degli oggetti cerimoniali che lo accompagnavano. Ma il viaggio non si fermerà qui: mantenendo il capoluogo lombardo come riferimento, non mancheranno le incursioni anche a San Miniato, a Roma e sull’Isola d’Elba, che fu casa di Napoleone nel periodo seguente alla disfatta di Lipsia e anticipò la sfida finale a Waterloo.
Come svela la nostra recensione di Napoleone. Nel nome dell'arte, Jeremy Irons prende per mano lo spettatore e lo conduce in una Milano notturna e bellissima per ripercorrere l'ascesa e la caduta di Napoleone Bonaparte nel documentario di Giovanni Piscaglia. Partendo proprio da quella Piazza …
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(3.5 stelle su 5)
Attualmente Napoleone. Nel nome dell'arte ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Napoleone. Nel nome dell'arte è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.8 su 10
La recensione di Napoleone, nel nome dell'arte, documentario evento dedicato al contributo di Napoleone allo sviluppo dell'arte e della cultura, disponibile al cinema con Nexo Digital l'8, il 9 e il 10 novembre.