Life is (not) a game 2022

Trama del film Life is (not) a game

Maschera bianca da manichino, parrucca rosso fuoco, voce camuffata dal distorsore: Laika (come la cagnetta che fu lanciata nello spazio sullo Sputnik sovietico) ha animato i muri di Roma negli ultimi anni pandemici con poster e murales che urlano la sua indignazione civile (il più noto è quello che immagina un abbraccio tra Giulio Regeni e Patrick Zaki).

Un documentario che racconta, attraverso il punto di vista della street artist romana Laika, gli ultimi due anni, in particolare occupandosi del razzismo dilagante nelle città contro le minoranze e degli ultimi della società contemporanea.

Dalla discriminazione contro la comunità cinese dopo il lockdown del 2020 all’inseguimento dell’”immunità di gregge” inutilmente cercata dal governo britannico di Boris Johnson, alle conseguenze economiche della pandemia e della guerra in Ucraina: questi sono i grandi temi affrontati da Laika, tra sagace ironia e profonde riflessioni.

Tra incursioni notturne nelle città fino al viaggio in Bosnia all’inizio del 2021, l’artista giungerà sulla rotta balcanica per denunciare le atroci condizioni di vita dei migranti. Infine, la ritroveremo in Polonia, al confine con l’Ucraina, nell’aprile del 2022, alle porte di un conflitto che appare senza soluzione.